L’Italia è Il Paese tra quelli dell’Ocse con il più alto livello di disuguaglianze. Negli ultimi 25 anni il 10% più ricco degli italiani ha visto crescere la propria ricchezza del 4%, mentre la metà più povera ha subito una perdita del 5%, accentuando ancora di più le differenze sociali ed economiche.
Le ultime stime disponibili sono quella relative alla fine del 2022 ed evidenziano come gli squilibri si siano accentuati a partire dal secondo decennio del nuovo millennio. Dato sottolineato anche dall’Oxfam, secondo cui il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre due terzi della ricchezza nazionale (quasi il 70%), il successivo 20% deteneva il 17,7% della ricchezza e il 60% più povero solamente il 13,5%.
Italia leader, ma nelle disuguaglianze
L’Adnkronos riporta anche un confronto tra le consistenze patrimoniali dei diversi gruppi della popolazione italiana: il 10% più ricco possedeva oltre 6,7 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione, mentre il 5% più ricco deteneva oltre il 30% dello stock di ricchezza detenuta dall’80% più povero. Ancora l’1% più ricco possedeva una ricchezza oltre 84 volte superiore alla ricchezza detenuta dal 20% più povero.
Il 2023, sottolineano le Nazioni Unite, è stato l’anno della disuguaglianza: in molti Paesi la ripresa post-pandemia è stata ostacolata da diversi ostacoli come i cambiamenti climatici, i conflitti, la fragilità socio-economica e l’insicurezza alimentare, accentuando i divari tra Paesi e all’interno dello stesso Paese.