Alexei Navalny è morto in carcere. L’oppositore russo del presidente Vladimir Putin è deceduto nella colonia penale dove era detenuto. A renderlo noto il servizio penitenziario federale russo, precisando che è in corso un’indagine sulle cause della morte.
Le condizioni di Navalny erano peggiorate negli ultimi mesi, soprattutto dopo che a metà dicembre era stato trasferito in una cella di punizione nella colonia penale nell’Artico. Più volte, durante la sua prigionia, l’oppositore di Putin è stato messo in isolamento in colonie penali che presentavano condizioni sempre più estreme.
Navalny morto in carcere: le autorità russe parlano di un malore e non dicono altro
Navalny aveva 47 anni ed è morto nella colonia penale n.3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets. Secondo quanto riporta il servizio penitenziario nella sua comunicazione, Navalny si sarebbe “sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi immediatamente conoscenza. Gli operatori sanitari dell’istituto sono immediatamente arrivati ed è stata chiamata una squadra medica di emergenza”.
Nel comunicato si legge ancora: “Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte”. La tv di Stato russa parla di un’embolia che avrebbe causato il decesso.
Le autorità russe per il momento negano qualsiasi informazione chiara su quanto avvenuto, tanto che il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sostiene di non avere alcun dettaglio sulle cause della morte di Navalny. Peskov ha precisato che le indagini sono a carico del servizio penitenziario federale e che non sono necessarie ulteriori istruzioni da parte del Cremlino sull’inchiesta in corsa.