Il tentativo del governatore del Lazio, Francesco Rocca, di promuovere Annarita Panebianco oggi direttore sanitario dell’Idi, a direttore generale dell’Ifo è stato stoppato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). Rocca, a circa un anno dalla sua elezione a presidente della Regione Lazio, ha tenuto per sé la gestione della sanità laziale, e non ha perso tempo piazzando dove poteva i suoi “fedelissimi” nei ruoli chiave. Un giro di nomine che però questa volta è andato male.
L’Anac ferma la nomina di Annarita Panebianco alla direzione generale dell’Ifo. L’incarico è incompatibile per legge
Il tentativo di nominare la Panebianco, direttore sanitario dell’Idi, come direttore generale dell’Ifo, è stato respinto dall’Anac a causa dei suoi legami precedenti con enti privati regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale. Un argomento che Rocca conosce bene, visto che prima di essere eletto presidente della Regione Lazio, è stato direttore generale dello stesso Idi nel 2017 e sedeva nel consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele di Antonio Angelucci, il re della sanità privata, proprietario di alcune delle strutture che hanno ricevuto gran parte dei finanziamenti destinati al decongestionamento dei pronto soccorso, provenienti dai cittadini laziali.
Il caso Panebianco si apre con la richiesta avanzata dagli uffici regionali il 19 dicembre 2023 all’Anac, “con la quale è stato richiesto un parere in merito alla possibilità di adottare un’interpretazione strettamente letterale della norma di cui all’art. 5 del D.Lgs. n. 39/2013, che fa riferimento esclusivo alle Aziende Sanitarie Locali e non anche alle Aziende Ospedaliere e agli IRCCS pubblici”. L’art. 5 d.l.gs. n. 39/2013 stabilisce che “gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale”.
La risposta dell’Anac, nonostante la richiesta, ha confermato che l’articolo 5 del Decreto Legislativo n. 39/2013 si applica dunque anche agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) pubblici come l’Ifo, impedendo di fatto la nomina di Panebianco. Tuttavia, Rocca sembra essere determinato a promuovere Panebianco da direttore sanitario a direttore generale e, secondo fonti ben informate, sta cercando di imporre questa nomina attraverso scorciatoie legislative che sarebbero al vaglio degli uffici. Fatti che sollevano delle perplessità poiché la nomina di un nuovo direttore generale dell’Ifo, istituto di eccellenza italiana, dovrebbe essere basata su criteri di merito, competenza ed esperienza (la Panebianco non ha mai ricoperto incarichi da direttore generale) per garantire la migliore gestione possibile e la massima qualità dell’assistenza ai pazienti, già fortemente messi alla prova dalle lunghe liste di attesa e dalla carenza di personale sanitario. Una nuova forzatura, quindi, che desta preoccupazione sull’integrità delle nomine dirigenziali, gettando nuove ombre sulla sanità laziale che sembrerebbe favorire pochi e penalizzare tutti gli altri.
Intanto il governatore Rocca si prepara a una nuova girandola per i ruoli dirigenziali della Sanità
Se da un lato Annarita Panebianco sembra essere in pole position per una promozione come direttore generale dell’Ifo, dall’altro il direttore generale di Tor Vergata, Giuseppe Quintavalle, è in procinto di lasciare il suo incarico. Prossimo alla scadenza del contratto, Quintavalle rimarrà commissario dell’Asl Roma 1 per poi non essere riconfermato. Secondo quanto riportato dalle fonti de La Notizia, questa decisione sarebbe stata presa a causa della sua amicizia con Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, una relazione che non sarebbe stata vista di buon occhio dal presidente della Regione Francesco Rocca all’inizio del suo mandato.
Nel frattempo sarebbe prevista anche l’uscita di Tiziana Frittelli, commissaria dell’Asl di Rieti, dall’etere della sanità di Rocca e del dg Giorgio Casati, dall’Asl Roma 2. Infine a sorpresa, dopo oltre dieci anni il direttore generale dell’Ares 118 Maria Paola Corradi sembrerebbe destinata a trasferirsi all’ospedale San Giovanni, anche se avrebbe preferito essere assegnata alla azienda sanitaria Roma 2.