Quando gli organizzatori delle manifestazioni dei trattori hanno annunciato di voler raggiungere Sanremo e partecipare al noto Festival nazional popolare così da ottenere maggiore visibilità, ottenendo per ben due volte l’invito da Amadeus ma anche una smentita da viale Mazzini, alla premier Giorgia Meloni deve essersi gelato il sangue. Per questo la premier si sarebbe attivata, attraverso i manager del servizio pubblico a lei vicini, a partire dall’amministratore delegato Roberto Sergio, per impedire che qualcuno dei contestatori ‘maggiormente problematici’ possa salire sul palco dell’Ariston e tenere un comizio dagli esiti imprevedibili.
Quando gli organizzatori delle manifestazioni dei trattori hanno annunciato di voler raggiungere Sanremo alla Meloni deve essersi gelato il sangue
Del resto la protesta degli agricoltori che da giorni scorrazzano sulle strade di tutta Italia e che salvo colpi di scena venerdì invaderanno la Capitale, è un tema caldo e che imbarazza il governo perché, contrariamente a quanto raccontano i giornali di area centrodestra, non è rivolta esclusivamente contro l’Unione europea – dove tra le altre cose hanno già avuto una roboante vittoria sancita dal ritiro del regolamento che avrebbe vietato l’uso dei letali pesticidi – ma riguarda anche l’Esecutivo italiano. Questo perché Giorgia, secondo loro, avrebbe dovuto fare molto di più a Bruxelles per tutelarli e soprattutto avrebbe dovuto aiutare il settore, in crisi permanente e ostaggio della grande distribuzione, con provvedimenti energici che, almeno fino ad ora, non si sono ancora visti.
Palazzo Chigi teme l’eco mediatica dei contestatori e Salvini che è pronto ad avvantaggiarsi della situazione
Per questo, secondo diversi retroscena, la premier sarebbe a dir poco terrorizzata per l’eco mediatico che un’eventuale partecipazione al Festival di Sanremo potrebbe offrire agli organizzatori delle contestazioni tra cui spicca Danilo Calvani, leader del Comitato Agricoltori traditi (Cra) nonché ex esponente di punta dei ‘forconi’ ossia il movimento vicino all’estrema destra che anni fa lamentava il disinteresse della politica verso gli agricoltori. Con queste premesse è chiaro che Giorgia, temendo una figuraccia, abbia fatto il possibile per disinnescare quella che rischia di trasformarsi in una bomba elettorale, specie in vista di quelle europee, su cui sarebbe pronto a gettarsi anima e corpo Matteo Salvini in modo da racimolare consensi ai danni dei suoi stessi alleati. Fantapolitica? Forse.
Eppure i timori dell’esecutivo sembrano più che fondati perché i manifestanti, ormai da giorni, a suon di slogan e cartelli se la prendono con l’esecutivo e soprattutto con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Proprio quest’ultimo, ben consapevole di quanto queste contestazioni possano pesare sulla reputazione del governo, in queste ore si starebbe dando molto da fare per cercare di calmare le acque ragionando su possibili provvedimenti con cui eliminare l’Irpef sui terreni agricoli di piccole dimensioni, su nuove misure di sostegno ai coltivatori e, soprattutto, su generosi contributi. Una partita tutt’altro che facile perché il bilancio statale è ridotto all’osso e queste proposte costano centinaia di milioni di euro che andrebbero reperite in altro capitolo di spesa.
Ai manager della Rai sarebbe arrivato l’input di trovare una via d’uscita
Stando così le cose, ai manager di viale Mazzini sarebbe arrivato l’input di trovare una via d’uscita che riesca a conciliare la necessità di evitare una figuraccia al governo e, al contempo, che eviti di esacerbare ulteriormente gli animi dei contestatori che hanno ricevuto l’invito sia dal conduttore del Festival, Amadeus, che da Fiorello. Insomma salvare capra e cavoli, limitando il più possibile i danni. Come riuscirci resta, però, un dilemma. Al momento, secondo quanto trapela da fonti ben informate, le soluzioni al vaglio sarebbero diverse. La prima è quella apparentemente più semplice ossia concedere il palco a qualche esponente di Coldiretti, l’associazione guidata da Ettore Prandini che ha rapporti molto stretti con l’attuale governo e quindi difficilmente direbbe qualcosa capace di imbarazzare Meloni & Co.
Il problema è che Coldiretti, la quale in un primo momento ha snobbato le proteste, salvo poi unirsi a queste quando la battaglia è stata portata fino a Bruxelles, al momento divide in due gli agricoltori tra chi lo reputa un interlocutore con l’esecutivo e chi si sente ‘tradito’ . Che le cose stiano così lo ha detto Calvani all’Adnkronos rivelando che “la nostra presenza sia stata stoppata perché devono mandare agricoltori della Coldiretti dicendo che siamo noi”. E forse è per questo che Prandini ieri ha detto che “fino a venerdì” sarà alla “fiera internazionale dell’ortofrutta di Berlino insieme a Lollobrigida” aggiungendo che nessuno degli associati sarà all’Ariston.
La seconda ipotesi è quella di autorizzare la lettura durante il Festival di un comunicato stampa
La seconda ipotesi, ben più percorribile, è quella di autorizzare la lettura durante il Festival di Sanremo di un comunicato stampa, previa lettura e approvazione dai manager Rai, da parte di un agricoltore meno politicizzato che, però, deve essere ancora individuato. E alla fine proprio quest’ultima ipotesi sembra destinata a realizzarsi tanto che si vocifera di un accordo con Amadeus per far salire sul palco, stasera, una delegazione aderente a ‘Riscatto agricolo’.