Arriva una prima apertura da parte di Hamas per l’intesa che prevede lo scambio degli ostaggi israeliani. A dirlo è stato il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, spiegando di aver ricevuto “una risposta positiva” sullo schema di accordo uscito a Parigi e mediato da Usa, Egitto e Qatar.
La risposta di Hamas, ha spiegato Al Thani in conferenza stampa insieme al segretario di Stato Usa, Antony Blinken, comprende anche “alcuni commenti, ma in generale è positiva”. I miliziani di Hamas hanno poi spiegato sui loro canali Telegram che però è necessario procedere con un “cessate il fuoco totale” e con “la fine dell’aggressione”, ovvero il ritiro delle truppe israeliane da Gaza. Da Israele, il premier Benjamin Netanyahu sembra disposto a dare il suo ok al cessate il fuoco.
Hamas apre a un accordo sul rilascio degli ostaggi, ma restano vincoli
La risposta di Hamas è quindi un’apertura, ma ritenuta ancora non sufficiente. Dagli Stati Uniti, il presidente Joe Biden ritiene questa risposta “un po’ oltre il limite”, ma spiegando che ora gli Usa “ci stanno ragionando”. Diversa la posizione di Israele, molto più scettico, tanto che dal governo c’è chi parla di risposta “negativa”. Il governo non è disposto a concedere lo stop ai combattimenti, in sostanza.
Per il governo di Benjamin Netanyahu l’ipotesi di un ritiro dell’esercito dalla Striscia rimane “inaccettabile”. Ora le trattative ripartiranno dal punto su cui ci sono meno distanze, ovvero quello del rilascio degli ostaggi. Per il cessate il fuoco, intanto, come accennato, Netanyahu avrebbe dato il suo via libera, ma senza informare il gabinetto di guerra.