La risposta di Hamas alla proposta di tregua e rilascio degli ostaggi elaborata a Parigi e mediata da Egitto e Qatar non arriverà presto. Secondo quanto riportano i media arabi, la risposta verrà rinviata e il leader di Hamas, Yahya Sinwar, chiederà garanzie per la fine della guerra e il ritiro delle truppe israeliane.
Condizioni che Israele non sembra disposta ad accettare. Le due parti, al momento, non sembrano essere vicine all’intesa, con il movimento palinestinese chiede la fine del conflitto.
L’intesa per la tregua tra Hamas e Israele non è vicina
Da parte di Israele, le parole del premier Benjamin Netanyahu non sembrano rassicuranti: “L’obiettivo essenziale è innanzitutto l’eliminazione di Hamas”. E questo dovrebbe avvenire, secondo il premier, con la distruzione dei battaglioni di Hamas, con operazioni di rastrellamento e con la neutralizzazione dei tunnel di Hamas. La guerra non finirà fino a che “Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele”, dice Netanyahu.
Dal fronte degli Stati Uniti arrivano invece le parole del consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, che ritiene che una pausa nel conflitto è nell’interesse della sicurezza nazionale Usa, ma ora è Hamas a dover prendere una decisione. La situazione umanitaria a Gaza, assicura, resta comunque una “priorità massima”, tanto che il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sarà di nuovo in visita in Medio Oriente in queste ore.