Il Servizio sanitario nazionale è sempre più vicino al collasso. E non solo, come si ripete da mesi, anzi anni, per la carenza di medici, liste d’attesa infinite e ospedali nel caos. Perché un altro problema, che spesso viene sottovalutato, è quello della carenza di infermieri. Tanto che per Nursing Up siamo vicini al punto di non ritorno.
Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, sottolinea che negli scorsi giorni il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha rivolto “un monito al Governo e alla collettività, non nascondendo la sua preoccupazione per la grave crisi della sanità italiana, che negli ultimi mesi si è addirittura pericolosamente acuita”. E da qui parte l’analisi sulla carenza degli infermieri.
L’allarme sulla carenza di infermieri: vicini al punto di non ritorno
De Palma sottolinea come Fedriga abbia “evidenziato che l’Italia, senza un piano risolutivo, corre concretamente il rischio, da qui alla fine del 2027, di aggravare ulteriormente quella che deve essere considerata, con estrema ratio, e numeri alla mano, la vera piaga da sanare, ovvero la carenza di infermieri. Fedriga lo dice a chiare lettere. In Italia a mancare sono prima di tutti i professionisti dell’assistenza”.
Il sindacato sottolinea che il rapporto tra medici e abitanti per l’Italia fa segnare valori medi non così negativi, ma al contrario emerge “un gap enorme proprio nel rapporto infermieri/abitanti”. Dati che emergono sia dalle analisi dell’Ocse che da un recente studio Cergas-Bocconi.
De Palma sottolinea che la media dei medici (4,1 ogni 1000 abitanti) in Italia è in linea con quella della Germania (4,3) e superiore a Regno Unito (3,03) e Francia (3,17). Ben diverso il discorso per gli infermieri, con una media di 6,2 ogni mille abitanti, ben al di sotto di Germania (13), Regno Unito (8,2) e Francia (11).
“A questo punto – conclude De Palma – da parte del presidente Fedriga ci attendiamo proposte concrete e risolutive e l’impegno della Conferenza delle Regioni di agire in prima persona, anche facendo leva presso il Governo, per mettere a punto indispensabili contromosse finalizzate a sanare una voragine che non può e non deve diventare un abisso senza fondo, per il bene di tutti noi”.