Per Carlo Calenda sono come la criptonite: scappati di casa, populisti, incompetenti. Per il leader di Azione, il Movimento 5 stelle e tutti i suoi componenti (eletti e elettori) sono il vero grande male del nostro Paese, quasi più dei protofascisti al governo e dei sovranisti vari. Però se qualche eurodeputato grillino decide di svestirsi e citofona al partito di Calenda il leader è pronto ad aprire la porta e abbracciarli come figlioli prodighi. Fabio Massimo Castaldo (nella foto), europarlamentare eletto col M5S e Federica Onori, deputata proveniente dallo stesso Movimento, ieri sono passati ad Azione. Lo ha annunciato Calenda in persona, durante una festosa conferenza stampa alla Camera: “Vengono in Azione e lo fanno su un punto dirimente per noi, cioè la tenuta di un asse di sostegno all’Ucraina. Oltre a questo ci unisce l’europeismo. Per noi è un onore accoglierli”.
Per il leader di Azione Calenda i Cinque Stelle sono il grande male del Paese. Adesso si dice onorato di accoglierne due
Federica Onori, parlamentare nella circoscrizione estero, diventa quindi il primo cambio di casacca in Parlamento. I due ex grillini motivano la loro scelta di entrare “convintamente in Azione” dopo essersi “battuti in politica estera senza ambiguità per la difesa dell’Ucraina – spiega Onori -: l’abbiamo dimostrato con i nostri voti, con le nostre presenze ai presidi contro la propaganda russa e per noi questo è un elemento dirimente”. Anche Castaldo parla di “scelta di coerenza e di linearità. All’inizio di questa crisi non abbiamo avuto alcuna esitazione sullo schierarci al fianco dell’aggredito contro le pretese imperialiste dell’aggressore. Lo abbiamo declinato lottando contro la propaganda russa, denunciando i molteplici tentacoli che anche nel nostro paese e forse il fatto che mancano un po’ di anticorpi all’interno della nostra democrazia”.
Castaldo è al termine del suo secondo mandato e quindi sarebbe stato non più candidabile per le regole interne del M5S. Nelle scorse settimane aveva attaccato il leader del Movimento Giuseppe Conte accusandolo di “un’involuzione democratica” nella gestione del partito. Pure per Calenda l’accoglienza dei due fuoriusciti è l’occasione per rintuzzare l’ex premier: “Oggi constatiamo che Conte è molto più vicino a Salvini che ai liberali, ai progressisti e ai popolari”, ha spiegato in conferenza stampa. A stretto giro è arrivata la risposta di Conte che ha augurato al leader di azione “buona fortuna”: “Dopo aver ripetuto all’infinito che il M5S è ‘un branco di scappati di casa’ che ‘vanno cancellati dalla politica’, oggi accoglie fiero i due ex M5S Castaldo e Onori, sottolineandone i ‘curricula di grandissima qualità’. Ma si sa, con Calenda a scappare di casa è al solito la coerenza”.
Il leader dei 5S non ha mancato di riservare un augurio personale anche a Castaldo “che dopo infiniti e sofferti tormenti, ha finalmente trovato con Calenda un approdo utile per una sua ricandidatura immediata alle prossime elezioni europee: d’ora in poi avrà una casa, una lista che gli consentirà il terzo mandato, ma anche il quarto, il quinto”. Conte ha anche sottolineato la distanza tra i due partiti ricordando ai due fuoriusciti “le battaglie che da domani combatteranno insieme a Calenda: per i tagli al Rdc, per l’invio di armi a oltranza, per il ritorno alla prescrizione, per la legge bavaglio e le tante norme sulla impunità”. L’europarlamentare Castaldo ci ha tenuto a sottolineare che “l’ambiguità non gli appartiene”. In effetti essere coerenti a un’idea che passa dal M5s ai calendiani deve essere uno sforzo notevole. Mancano solo il Papa, Che Guevara e Madre Teresa, come cantava Jovanotti.