La protesta dei trattori dilaga e questa volta per non perdere il terreno il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida decide di assecondare – seppur da lontano – la protesta. Ieri la Commissione europea ha annunciato che presenterà domani una proposta per una nuova deroga alle norme Ue rivolte agli agricoltori sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune (Pac).
La protesta dei trattori dilaga e questa volta per non perdere il terreno il ministro all’Agricoltura Lollobrigida decide di assecondarla
“Sulla base della minaccia percepita per la sicurezza alimentare” a causa della guerra in Ucraina, ricorda il portavoce, Bruxelles aveva già introdotto una deroga ai requisiti (in gergo, Bcaa 8) sui terreni a seminativo da lasciare a riposo. Ora, con le proteste degli agricoltori che montano in tutta Europa, una nuova deroga è all’esame. Gli agricoltori spagnoli hanno annunciato l’adesione al movimento di protesta europeo, convocando la mobilitazione in tutto il Paese. Le organizzazioni agricole Asaja, Coag e Upa hanno annunciato un calendario di protesta per chiedere un “cambio nelle politiche europee e un piano shock di interventi del governo a favore dei territori contro la crisi che vive il settore”. Gli agricoltori belgi, che protestano da giorni, intendono bloccare per 36 ore le strade di accesso al porto container di Zeebrugge, sul Mare del Nord.
Ieri la protesta ha raggiunto l’area del Parlamento europeo a Bruxelles
Ieri i primi trattori hanno raggiunto l’area del Parlamento europeo a Bruxelles e la città vallona di Namur è stata presa d’assalto da circa 300 mezzi. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato ieri che sarebbe “semplicistico dare la colpa di tutto all’Europa” per spiegare le difficoltà degli agricoltori francesi che denunciano alcuni obblighi di legge della Politica agricola comune (Pac). In Italia oltre 250 trattori con più di 400 agricoltori provenienti in particolare dalle province di Milano, Pavia e Lodi, si sono dati appuntamento stamani nell’area antistante il casello autostradale di Melegnano, nell’hinterland di Milano, guidati dal coordinamento nazionale di ‘Riscatto Agrario’ per protestare contro le politiche dell’Unione europea nel settore.
L’organizzatore del presidio: “Andando avanti così rischiamo tutti, prima o poi, di chiudere”
Filippo Goglio, organizzatore del presidio, ha spiegato: “Andando avanti così rischiamo tutti, prima o poi, di chiudere”. “Non siamo contro il Governo – ha aggiunto -: siamo per l’Italia. Ecco perché come simbolo della nostra battaglia abbiamo scelto la bandiera italiana con il trattore raffigurato”. Protesta degli agricoltori contro l’Europa anche a Grosseto dove circa 50 trattori e diversi mezzi pesanti si trovano bloccati su un lato della vecchia Aurelia, oggi strada provinciale 154, mentre tentano di raggiungere il capoluogo dal sud della Maremma. Proteste anche davanti al casello dell’autostrada A/1 Valdichiana dell’autostrada del Sole, in Toscana, tra Sinalunga (Siena) e Foiano della Chiana (Arezzo). Primi blocchi anche al porto di Cagliari per i camion che cercano di entrare e uscire dallo scalo del capoluogo.
Fosse successo alle manifestazioni di Ultima generazione gli ambientalisti sarebbero stati crocifissi
L’altro ieri per le proteste un uomo di cinquantasei anni, D.C: è morto tra Cropani e Botricello, nel catanzarese, mentre era in auto insieme alla moglie e alla figlia, che i genitori stavano accompagnando ad un torneo nel crotonese. Come centinaia di automobilisti era incolonnati sulla statale 106 bloccata. Provate a immaginare come avrebbero urlato i ministri e certa stampa conservatrice se una persona avesse perso la vita durante le proteste dei giovani ambientalisti come quelli di Ultima generazioni. Nel loro caso ci siamo sorbiti fiumi di inchiostro per qualche vetro sporcato di zuppa. Per il decesso in coda dietro ai trattori la notizia è finita nelle brevi di cronaca.