Sotto Natale è normale programmare gli acquisti e decidere i budget per i doni. Nelle famiglie, come in Regione Lombardia, che di regali per l’autopromozione – anche (o soprattutto) in tempi di vacche magre, visti i pesanti tagli a Sanità, assistenza ai disabili e scuole – deve farne parecchi. Almeno a giudicare dagli ordinativi di spesa per i gadget decisi dal Pirellone pochi giorni prima delle feste, durante una riunione dei direttori generali dei vari assessorati. Da quel consesso ne è uscita una lista di oltre 74.000 oggetti regalo, dal costo complessivo di 677.501,65 euro, tutti poi acquistati da fornitori esterni. Nella lista della spesa compare ogni tipo di gingillo: dalle tazze, alle magliette polo, passando per gli ombrellini, gli occhiali da sole, le agende Moleskine…
Nella lista dei cadeau della giunta Fontana spiccano pure 4500 felpe care a Salvini. Ma anche polo tazze e teli da mare
E, naturalmente, trattandosi di giunta guidata dal leghista Attilio Fontana, non potevano mancare le felpe, tanto care al Capitano Matteo Salvini. Anzi, sulle felpe le due società vincitrici degli appalti milionari per la comunicazione di Fontana e Soci, Ab Comunicazioni e Inrete, hanno avuto la manica assai larga. Ne hanno comprate infatti ben 4500, al costo di 20,50 euro l’una, per un totale di 112.545 euro. Certo, si tratta di felpe “personalizzate” con i loghi del Pirellone (disegnati apposta per l’occasione, alla cifra di 42.700 a titolo di “Realizzazione bozzetti per personalizzazione gadget e diritti”), tuttavia basta un rapido giro su Ebay, per trovare prezzi assai più convenienti. Ma scorrendo la lista della spesa, le sorprese non mancano: per 12.000 tazze personalizzate, i cittadini lombardi hanno speso 62.220 complessivi, per un prezzo unitario di 4,25 euro. Online, però, ogni lombardo può trovare la sua tazza personalizzabile con il proprio logo a meno di 2,50 euro.
Acquistati dal Pirellone 74mila articoli da regalo. Costo per la Regione: 677mila euro
E, naturalmente, se ne il lombardo ne dovesse ordinare 12.000, il costo scenderebbe di molto… Stesso discorso per le 12.000 “magliette personalizzate tipo Polo” che gli emissari di Regione Lombardia pagano, 7,50 euro (+ iva) a pezzo, 109.800 euro totali. Devono essere delle polo assai pregiate, visto che un comune mortale può andare su internet e comprarne una (sempre personalizzabile) a soli 12,25 euro. Dove gli acquirenti hanno fatto poca attenzione ai risparmi è forse sui “collarini da collo” (sic): ne acquistano 5.000 per un totale di 10.370 euro, cioè 1,70 euro al pezzo, quando il costo medio non supera i 50 centesimi. Per preservare i lombardi dai possibili malanni causati dalla pioggia il Pirellone non ha badato a spese e infatti compra 33.184 euro di ombrelli (4.000 i pezzi ordinati, a 6,80 euro l’uno) e 1.200 impermeabili a 38.064 euro (26 euro + iva l’uno).
Ma Fontana pensa anche a chi deve andare in spiaggia, ecco quindi l’ordine da 27.450 euro per 5.000 teli mare personalizzati (4,50 euro al pezzo), che si accompagna con quello da 5.000 paia di occhiali da sole per complessivi 33.500 euro, e a quello per 3.000 borracce (costo unitario 3,85 euro), per 14.091 euro. Completano la combo anti-raggi Uva 5.000 cappellini a 5,50 euro l’uno, per totali 33.550 euro. Ma ancora non è finita. All’appello mancano i 50.508 euro di soldi pubblici spesi per comprare 12.000 “Moleskina” (3,45 euro l’una); i 29.250 euro andati per le 5.000 “borse (35x40x15) e i 4.575 euro necessari all’acquisto di 500 chiavette Usb. Totale (iva inclusa) 677.501,66 euro, appunto.
Ad accorgersi della “ricchissima slitta” piena di regali è stato il consigliere regionale del Pd Bussolati
Ad accorgersi della “ricchissima slitta” piena di regali, preparata da Fontana, il consigliere regionale Pd, Pietro Bussolati, che ha ottenuto i numeri grazie a un accesso agli atti presentato ad Aria, l’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti. “In tempi di tagli alla spesa nei settori nevralgici della nostra regione, come Sanità, Trasporti e Assistenza, Fontana pensa a spendere i soldi dei lombardi nei regali. Per di più parrebbe che si tratti di fondi che non riuscivano a spendere per altri scopi e che il Pirellone abbia deciso in extremis di dirottare sui gadget, per non perderli. Se così fosse, si tratterebbe di un pessimo esempio di gestione dei fondi pubblici”.