Il presidente Usa, Joe Biden, parlando con i reporter prima di volare in Florida, ha detto che ha deciso come rispondere all’attacco alle truppe Usa in Giordania, avvenuto lo scorso 28 gennaio in cui sono morti tre miliari statunitense e altri 25 sono rimasti feriti.
Il presidente Usa, Joe Biden, ha deciso come rispondere all’attacco alle truppe Usa in Giordania di domenica scorsa
“Li ritengo responsabili nel senso che stanno fornendo le armi alle persone che lo hanno fatto” ha detto il presidente Usa rispondendo alla domanda se ritiene l’Iran responsabile dell’attacco con i droni di domenica scorsa. “Non penso che abbiamo bisogno di una guerra più ampia in Medio Oriente, non è quello che sto cercando”, ha aggiunto Biden.
La risposta degli Stati Uniti, hanno riferito funzionari alla Cnn, sarà probabilmente più potente dei precedenti attacchi di ritorsione americani in Iraq e Siria, ma l’opzione di colpire direttamente l’Iran resta improbabile. Il presidente Biden è sempre più sotto pressione affinché risponda in modo da fermare definitivamente questi attacchi. I militanti sostenuti dall’Iran hanno preso di mira le strutture militari statunitensi in Iraq e Siria più di 160 volte da ottobre, e diversi parlamentari repubblicani hanno chiesto agli Stati Uniti di colpire direttamente all’interno dell’Iran per inviare un messaggio chiaro.
Ma la sfida più grande ora per l’amministrazione Biden, spiega la Cnn, è come rispondere all’attacco con droni senza innescare una reazione che porti a una guerra regionale. Il generale in pensione Mark Hertling ha affermato che la morte dei militari statunitensi “ha certamente superato la linea rossa del presidente” e sia i funzionari dell’amministrazione Usa sia gli analisti si aspettano una risposta più forte, non necessariamente limitata a un paese o a un giorno. Ma secondo gli esperti, è improbabile che gli Stati Uniti colpiscano direttamente in Iran.
Un funzionario statunitense ha affermato che gli Stati Uniti non intendono fornire informazioni troppo specifiche sull’origine del drone o su quali militanti lo abbiano lanciato, al fine di preservare qualche elemento di sorpresa quando risponderanno. Funzionari americani hanno detto soltanto che il gruppo iraniano Kataib Hezbollah sembra aver sostenuto l’attacco.
Secondo alcuni funzionari Usa citati dalla Cnn, l’opzione di colpire direttamente l’Iran resta improbabile
“Non toglieremo nulla dal tavolo”, ha detto alla Cnn un funzionario della difesa statunitense. Tuttavia, colpire l’Iran è una delle opzioni meno probabili a questo punto, hanno detto le fonti alla Cnn. “Non cerchiamo una guerra con l’Iran. Non stiamo cercando un conflitto più ampio in Medio Oriente”, ha spiegato al network americano anche John Kirby, coordinatore delle comunicazioni strategiche per il Consiglio di sicurezza nazionale. “In effetti, ogni azione intrapresa dal presidente è stata progettata per allentare l’escalation, per cercare di ridurre le tensioni”.
D’altra parte, non ci sono ancora indicazioni che l’Iran abbia diretto esplicitamente l’attacco mortale di domenica o lo abbia inteso come un’escalation deliberata contro gli Stati Uniti, hanno detto diverse fonti alla Cnn. “Non penso che questo fosse inteso come un’escalation”, ha detto un funzionario americano.