Il ministro ai Trasporti Matteo Salvini scende dalla ruspa e sale sul trattore. “La Lega è e sarà sempre al fianco degli agricoltori italiani contro quelle scelte folli che da Bruxelles danneggiano i prodotti, il lavoro e la salute del nostro Paese”, twitta felice il leader della Lega riferendosi alla protesta dei trattori che sta invadendo anche le strade italiane.
Per smarcarsi da FdI Salvini che vuole in galera gli eco-attivisti ora giustifica i blocchi stradali degli agricoltori
Dal Piemonte, alla Sicilia, passando per l’Umbria e l’Abruzzo, gli agricoltori italiani da giorni imperversano in strada (ieri è toccato alla Puglia) con i loro trattori sul solco dalla mobilitazione nazionale e, ancor prima, dei “colleghi” transalpini e tedeschi, creando non pochi problemi in diverse regioni. La mobilitazione, già iniziata nei giorni scorsi, prende di mira le politiche agricole dell’Unione europea. Tra le richieste: “Sussidi, prezzi all’ingrosso da rivedere, no alla carne sintetica, no alle cavallette come cibo, no agli impianti fotovoltaici sui terreni produttivi”.
I coltivatori di grano e mais contestano le nuove regole comunitarie che li obbligano a tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i 10 ettari e la questione dei prezzi. In commissione Agricoltura alla Camera c’è un progetto di legge che modifica il decreto legislativo del 2021 contro le pratiche sleali: introdotto un costo di produzione di cui deve tenere conto il prezzo di vendita. “Il problema – denunciano i manifestanti – è che ancora non si è visto niente”. Non poteva mancare la cosiddetta carne sintetica e i cibi a base cellulare (su cui l’Italia con Francia, Austria e altri 9 paesi ha chiesto una moratoria di 12 mesi all’Unione), le farine di insetti, l’aumento vertiginoso dei costi dei mutui, il costo dei carburanti, e le tasse: la legge di bilancio reintroduce l’Irpef agricola. I giornali locali raccontano di strade ingolfate dalla protesta, caselli autostradali resi inagibili e forti disagi per gli automobilisti.
Forti con gli eco-imbecilli e deboli con gli agri-imbecilli
Ci si potrebbe aspettare che il ministro dei Trasporti intervenga con lo stesso pugno duro con cui ha immediatamente bastonato i giovani che per qualche decina di minuti fanno lo stesso sulle strade italiane per sensibilizzare il mondo ai pericoli del cambiamento climatico. “Eco-imbecilli”, li aveva definiti Salvini in più di un’occasione, trascinando il governo a inventarsi il reato di eco-terrorismo per un manipolo di ragazzotti mentre non riesce ad alzare la voce con le grandi compagnie del fossile. Vedendo i trattori invece Salvini si intenerisce, in memoria della vecchia Lega che proprio sugli agricoltori e sulle famose “quote latte” costruì un effimero successo elettorale. Il ministro che dovrebbe garantire la viabilità e il diritto alla mobilità di suoi cittadini in questo caso inverte i ruoli.
Dall’Emilia alla Sicilia, la mobilitazione paralizza le città. Il ministro cavalca l’iniziativa contro l’Ue e la premier
A settembre dell’anno scorso riferendosi a una protesta dei ragazzi di Ultima generazione Salvini scrisse: “Portateli via di peso e accompagnateli dove è giusto che stiano: in galera”. Di fronte agli agro-imbecilli invece il leader della Lega garantisce appoggio incondizionato. L’occasione per Salvini è ghiotta almeno per due motivi. Da una parte riesce a rivendere il suo partito come “vicino al territorio”, apparendo di lotta e di governo, differenziandosi dagli alleati che guardano con sospetto alla protesta. Dall’altra può indossare di nuovo il costume del leader contro l’Europa sporca e cattiva mettendo in difficoltà Giorgia Meloni imbrigliata nel suo ruolo istituzionale. In mezzo, come sempre, ci sarebbe anche il bene dei cittadini e il valore della credibilità di una nazione ma questo al leader della Lega è sempre interessato pochissimo.