Per Papa Francesco il pensiero è uno solo: è “urgente un cessate il fuoco” a Gaza. Il pontefice parla in un’intervista a La Stampa e dice chiaramente che “non ci stiamo accorgendo, o facciamo finta di non vedere, che siamo sull’orlo dell’abisso”.
Il Papa spiega che adesso il conflitto in Medio Oriente “si sta drammaticamente allargando. C’era l’accordo di Oslo, tanto chiaro, con la soluzione dei due Stati. Finché non si applica quell’intesa, la pace vera resta lontana”.
L’appello di Papa Francesco per la pace a Gaza
Per Papa Bergoglio “è giusto e legittimo difendersi, questo sì. Ma per favore parliamo di legittima difesa, in modo da evitare di giustificare le guerre, che sono sempre sbagliate”. Secondo il pontefice “il conflitto può peggiorare ulteriormente le tensioni e le violenze che già segnano il pianeta. Però allo stesso tempo in questo momento coltivo un po’ di speranza, perché si stanno svolgendo riunioni riservate per tentare di arrivare a un accordo. Una tregua sarebbe già un buon risultato”.
C’è poi la guerra in Ucraina, su cui la Santa Sede “sta cercando di mediare per lo scambio di prigionieri e il rientro di civili ucraini. In particolare stiamo lavorando con la signora Maria Llova Belova, la commissaria russa ai diritti dell’infanzia, per il rimpatrio dei bambini ucraini portati con la forza in Russia. Qualcuno è già tornato nella sua famiglia”.
La benedizione delle coppie gay
Il Papa si sofferma anche su un altro tema, quello della benedizione delle coppie omosessuali, su cui c’è “chi protesta con veemenza”. Ma, dice il pontefice, “non temo uno scisma. Chi protesta con veemenza appartiene a piccoli gruppi ideologici. Un caso a parte sono gli africani: per loro l’omosessualità è qualcosa di ‘brutto’ dal punto di vista culturale, non la tollerano. Ma in generale, confido che gradualmente tutti si rasserenino sullo spirito della dichiarazione ‘Fiducia supplicans’ del Dicastero per la Dottrina della Fede: vuole includere, non dividere”.