“Potrebbe essere una tortura”, per l’Onu. Parliamo della prima condanna a morte eseguita con l’azoto, avvenuta in Alabama, negli Stati Uniti, ai danni di Kenneth Smith. Questo controverso sistema non era mai stato utilizzato prima negli Stati Uniti per una condanna a morte.
Smith, 59enne, è stato dichiarato morto alle 20.25 locali: l’esecuzione era stata rimandata di alcune ore per attendere l’esito dell’ultimo appello alla Corte suprema statunitense. Questo metodo di esecuzione viene però messo in dubbio dall’Onu, che ritiene che si possa accomunare alla tortura.
L’Onu sull’esecuzione con l’azoto: può essere tortura
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, si dice profondamente rammaricato per l’esecuzione di Smith, avvenuta “nonostante le serie preoccupazioni che questo nuovo e non testato metodo di soffocamento mediante gas di azoto possa equivalere a tortura o a un trattamento crudele, inumano o degradante”.
Turk ricorda che “la pena di morte è incompatibile con il diritto fondamentale alla vita” e ribadisce l’esortazione a tutti gli Stati a mettere in atto una moratoria sul suo ricorso. Anche dall’Ue arriva il “profondo rammarico” per l’esecuzione avvenuta con l’azoto: “Secondo i maggiori esperti, questo metodo è una punizione particolarmente crudele e insolita”, scrive il Servizio d’azione esterno dell’Ue.