Il blitz di Stati Uniti e Regno Unito contro lo Yemen non piega le milizie filo iraniane Houthi. A farlo capire è il Comando centrale statunitense (Centcom) secondo cui un missile da crociera antinave è stato lanciato dai miliziani yemeniti all’indirizzo del cacciatorpediniere Uss Laboon nel Mar Rosso meridionale ma è stato abbattuto dalle difese americane. Una contromossa che dimostra come gli Houti non intendono arrendersi, infatti uno dei loro leader, Ali al-Qahoum, ha ammonito l’occidente: “Diciamo agli americani che le vostre azioni contro lo Yemen saranno sconfitte e che vi affronteremo con tutta la nostra forza.
Dopo questa aggressione, lo Yemen si trasformerà nel cimitero degli americani e questi lasceranno la regione umiliati”. Tutte ragioni che preoccupano il Regno Unito al punto che il segretario alla Difesa britannico, Grant Shapps, ha fatto sapere che Londra “Attende di vedere cosa succede, perché non è che vogliamo essere coinvolti in azioni nel Mar Rosso. Ma in definitiva la libertà di navigazione è un diritto internazionale” e non si escludono ulteriori raid.
Il Mar Rosso ribolle
Proprio davanti a questa escalation, il Qatar ha deciso di interrompere l’invio di petroliere di gas naturale liquefatto attraverso lo stretto di Bab al-Mandab. Una decisione che alimenta le preoccupazioni globali per il ritorno dell’inflazione dei prezzi delle materie prime, con la più che probabile fiammata del prezzo del petrolio.