Anche questo inverno non si accendono i termosifoni. Si riaccende, piuttosto, la polemica sulle condizioni, disastrose, degli alloggi popolari. Gli inquilini della case Ater di via Donna Olimpia 30, a Roma, da anni lamentano occupazioni abusive, illegalità e una scarsa manutenzione. Scarsa manutenzione che, oltre al degrado, comporta appartamenti lasciati al gelo.
Sì, perché dall’inizio dell’inverno, chi vive o possiede una casa nel complesso residenziale – tra cui anziani, bambini e disabili – è rimasto senza riscaldamento. Causa: le caldaie rotte. Ater, durante la commissione capitolina Politiche abitative, nonostante sia proprietaria del 50% degli appartamenti (circa 270 immobili su 540) se ne è lavata le mani.
La commissione
“Negli ultimi 5 anni”, ha spiegato il dirigente Ponziano Follega, “Ater ha versato, per garantire i servizi agli inquilini morosi, una cifra vicina al milione di euro. Da novembre”, ha continuato, “le caldaie non si sono accese perché non funzionano, ma è l’impianto del condominio che dovrebbe essere rivisto: sono somme ingenti che devono essere affrontate da tutti i condomini. Non è di nostra competenza”.
L’accusa mossa nei confronti di Ater è quella di un mega debito che si aggira intorno ai 900mila euro, accusa da cui l’azienda territoriale si difende sottolineando che dal 2018 non viene approvato un bilancio dal condominio e precisando che “la gestione amministrativa, contabile e manutentiva dei lotti è di competenza dell’amministratore di condominio che svolge le sue funzioni con il mandato dell’assemblea dei proprietari”.
Rimandate al mittente
Ma i proprietari non ci stanno. Sentiti da RomaToday riferiscono che “l’Ater, quando paga, non si sostituisce ai propri inquilini inadempienti, ma fa quello che è tenuta a fare quale proprietaria degli alloggi. Chi risponde nei confronti del condominio dei debiti riferibili alle unità immobiliari è, infatti, per legge, sempre il proprietario e non l’assegnatario o l’affittuario. Per cui l’Ater, quale proprietaria, ha l’obbligo di pagare il condominio in maniera regolare, avendo poi l’onere di agire nei confronti dei propri inquilini per ottenere da questi le somme dovute a titolo di contributi condominiali”.
I proprietari, circa 150, per tentare di sistemare la situazione, si sono rivolti a un avvocato, E proprio il legale cerca di chiarire la situazione: “Sui bilanci, c’è da dire questo: nonostante dal 2018 ad oggi siano sempre stati presentati, non hanno mai ricevuto l’approvazione del condominio, perché Ater ha fatto in modo di non votarli o non dare la delega, votando e delegando solo per ciò che le faceva comodo. Come quando si è deciso l’amministratore. Questo ha impedito anche di inviare un decreto ingiuntivo ad Ater, perché non essendoci bilanci approvati è impossibile procedere su questa strada. Ma i proprietari si sono stancati, non vogliono più essere presi in giro e sarà un tribunale a decidere. Intanto sulla legittimità dell’amministrazione attuale, poi se Ater continuerà a latitare sulle sue responsabilità, anche sul resto. Il debito ammonta a 964mila euro”.
All’attacco
Intanto sulla faccenda lo scontro si accende e diventa anche politico: Forza Italia, infatti, coglie l’occasione per puntare il dito contro i dem e l’amministrazione capitolina guidata da Roberto Gualtieri. La consigliera regionale del Lazio, Roberta Della Casa, e il consigliere del Municipio XII, Alessandro Galletti, sostengono che “nonostante la responsabilità di questi problemi non ricada direttamente su Ater, perché parte dei locali è di proprietà privata, il Pd capitolino continua strumentalmente a scaricare l’emergenza sull’ente di edilizia pubblica regionale”.
I due chiedono al Pd “di prendere immediatamente provvedimenti contro il degrado di questo quartiere, nell’interesse dei cittadini che abitano nei suddetti alloggi”, sollecitando “l’amministrazione dei condomini interessati ad avviare i lavori di manutenzione necessari, evitando di farsi strumentalizzare da un partito, che guarda caso, governa Roma e ha una sede proprio in uno di quei locali. È doveroso”, concludono, “garantire ai cittadini di via Donna Olimpia condizioni abitative dignitose e sicure”.