Poco importa se gli uffici capitolini sono sempre in affanno e i servizi alla cittadinanza sono carenti a causa della mancanza di personale. Per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, evidentemente è più importante aumentare gli uffici di sua diretta collaborazione. Anche se si tratta di strutture che possono essere incorporate in altri uffici. E poco importa se il rischio è che in queste strutture possano essere trasferiti dipendenti che, invece, fino a questo momento si occupavano di servizi ai cittadini. Sicuramente meno allettanti per il tipo di lavoro svolto, ma certamente molto importanti per i residenti.
La riorganizzazione targata Gualtieri
La delibera della giunta capitolina del 28 dicembre, come racconta Roma Today, ha introdotto modifiche e integrazioni all’assetto di Roma Capitale, rivedendo l’organizzazione di diverse strutture. Finora le posizioni da coprire erano 16, di cui tre extradotazionali, ovvero legate al mandato del sindaco. Il nuovo assetto prevede invece 19 posizioni totali, di cui ben sette extradotazionali. Da una parte è saltato l’ufficio di scopo per Expo 2030, dopo il fallimento della candidatura capitolina, dall’altra sono state aggiunte nuove strutture per i collaboratori stretti del sindaco. Si tratta degli uffici del segretario particolare, del consigliere giuridico e del portavoce. Finora erano figure singole, ora avranno a loro disposizione degli uffici di supporto con al lavoro dipendenti capitolini.
Uno dietro l’altro
E non è finita qui, perché la delibera di Gualtieri prevede la possibilità di istituire anche un ulteriore ufficio comunicazione per l’indirizzo e il coordinamento dell’attività di comunicazione del sindaco, oltre che uno di documentazione e archivio per fornire supporto nella redazione di note e documenti relativi agli interventi pubblici. Settori che, però, potrebbero tranquillamente rientrare all’interno della struttura dell’ufficio stampa che già esiste e che in parte si occupa anche di questo.
Non a caso l’ex assessore al personale e oggi consigliere d’opposizione della Lista Civica Raggi, Antonio De Santis, parla di “una duplicazione di uffici alle dipendenze del sindaco”. Una situazione che viene ritenuta “del tutto inaccettabile”. Il punto sottolineato da De Santis riguarda soprattutto la situazione dei municipi e di tutti gli uffici al pubblico in difficoltà nell’erogazione dei servizi, proprio a causa della mancanza di personale. E di fronte a questi problemi, il sindaco invece di colmare le lacune, decide di duplicare “di fatto le funzioni già svolte da altri uffici con un relativo dispendio di risorse umane ed economiche”. Secondo il consigliere d’opposizione si tratta di un “bruttissimo segnale a quei dipendenti che non solo non avranno mai la fortuna di entrare nel cerchio magico di Palazzo Senatorio, ma che oltretutto rimarranno sempre più in difficoltà negli uffici di frontiera”. Anche perché, c’è da giurare, un posto in Campidoglio è sicuramente più ambito.