Stop immediato all’invio dei armi all’Ucraina. Questa è la richiesta del Movimento 5 Stelle, espressa in una risoluzione presentata in occasione delle comunicazioni del governo e del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sulla proroga dell’invio di armi a Kiev.
I 5 Stelle chiedono anche che sia l’Italia a guidare la ricerca di un negoziato e una soluzione politica al conflitto. Nel dettaglio il documento parlamentare chiede di “interrompere immediatamente la fornitura di materiali d’armamento alle autorità governative ucraine, ferme restando le misure destinate agli aiuti umanitari”.
Stop all’invio di armi all’Ucraina: la risoluzione M5s
Nel documento si invita anche a “comunicare preventivamente al Parlamento l’indirizzo politico da assumere in occasione di consessi internazionali con riferimento all’evoluzione del conflitto Russia-Ucraina”, oltre “che il governo comunichi preventivamente alle Aule parlamentari in merito a ciascuna autorizzazione relativa all’invio di armi”.
Altra richiesta è quella di fornire tutti i dettagli sulle spese sostenute per le cessioni di forniture militari e illustrare alle Camere “la specifica della natura delle somme in entrata derivanti dai decreti interministeriali che definiscono l’elenco dei mezzi, dei materiali e degli equipaggiamenti militari oggetto di cessione all’Ucraina”.
Dal punto di vista diplomatico si chiede invece di “imprimere una concreta svolta per profondere il massimo ed efficace sforzo, in sinergia con gli altri Paesi europei, per l’immediata cessazione delle operazioni belliche con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare, portando il nostro Paese finalmente a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento”.
In generale servirebbe una “graduale diminuzione delle spese per i sistemi di armamento” considerando l’attuale crisi economica e sociale. Un riferimento viene fatto anche alla riforma della governance economica europea: secondo i 5 Stelle occorre “rivedere l’accordo raggiunto in relazione allo scorporo dai vincoli europei di bilancio della spesa per la difesa, in particolare quella destinata alla produzione di armamenti e, al contempo, a sostenere in sede europea la richiesta di esclusione dal calcolo del deficit di determinate categorie di investimenti pubblici nazionali produttivi”. Come nel caso di spese sanitarie, per l’istruzione e per gli investimenti green.
Tutto questo si accompagna alla richiesta di “rafforzare in modo massiccio e costante l’invio di aiuti umanitari per la popolazione ucraina, nonché le misure di accoglienza adottate per le persone in fuga dalla crisi bellica, con particolare attenzione alle esigenze dei soggetti minori”.
La risoluzione di maggioranza
Per quanto riguarda invece la risoluzione presentata dalla maggioranza, la richiesta è quella di impegnare il governo a sostenere le autorità governative ucraine “anche attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”. Non manca un riferimento agli sforzi diplomatici per “porre fine al conflitto e alle sofferenze del popolo ucraino e giungere ad una pace giusta, duratura ed equilibrata che ristabilisca la sicurezza e l’ordine mondiali nel rispetto del diritto internazionale”.