Protesta davanti alla Knesset, il Parlamento di Israele: decine di manifestanti del movimento Changing direction e della coalizione Elections now stanno bloccando l’ingresso principale dell’edificio a Gerusalemme, chiedendo le dimissioni del premier, Benjamin Netanyahu, ed elezioni anticipate.
La protesta nasce dalla richiesta di rimuovere il governo attuale, in particolare per la presenza al suo interno di quelli che vengono definiti estremisti che proseguono nella volontà di prolungare il conflitto a Gaza. Secondo gli organizzatori della protesta, “ogni speranza che il governo si elevasse al livello dell’emergenza si è infranta alla luce della sua condotta fallimentare, che si riflette nelle disfunzioni, nell’abbandono dei rapiti, in una ferita mortale all’immagine dello Stato”.
Protesta davanti al Knesset: chiesta la rimozione di Netanyahu e nuove elezioni
La manifestazione ha vissuto momenti di tensione quando gli agenti di polizia hanno sgomberato con la forza le persone che bloccavano l’ingresso della Knesset chiedendo elezioni immediate. Un manifestante è stato arrestato. Tra gli organizzatori della protesta ci sono anche i familiari delle persone uccise da Hamas il 7 ottobre.
Secondo il fratello di una delle vittime, la morte del suo familiare è causata da “un uomo che da 8 anni conduce una guerra privata contro l’intero Paese solo per poter sopravvivere, eludere la giustizia e continuare a derubare i nostri fondi”. Il riferimento è al premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Continuano i combattimenti a Gaza
Intanto proseguono i combattimenti a Gaza, con le forze di difesa israeliane che fanno sapere degli scontri nella notte a Khan Yunis: sono stati lanciati attacchi contro 30 obiettivi, tra cui sotterranei e depositi di armi. I combattimenti proseguono anche questa mattina. Tra gli obiettivi colpiti nella notte anche alcune infrastrutture di Hezbollah in Libano, come comunicato ancora dalle forze israeliane.