La Commissione europea ha versato la quarta rata del Pnrr all’Italia, per un importo pari a 16,5 miliardi di euro. Ad annunciarlo è stato lo stesso esecutivo di Bruxelles. Con questa rata l’Italia raggiunge e supera la quota dei 100 miliardi di finanziamenti europei incassati, su un totale di 194,4 a disposizione.
Il pagamento della quarta rata arriva dopo il conseguimento, accertato anche dall’Ue, dei 28 obiettivi e traguardi legati a questa tranche, come sottolinea Palazzo Chigi. Che ora è in attesa del giudizio dell’Ue sulla quinta rata da 10,5 miliardi, per la quale l’Italia ha presentato richiesta dopo aver raggiunto i 52 obiettivi (tagliati rispetto a quelli iniziali) previsti. La quinta rata, infatti, dopo la revisione presentata da Roma (e su cui è arrivato anche il via libera comunitario), prevede un dirottamento di parte delle risorse agli anni successivi: in questo caso l’importo è sceso da 18 a 10,5 miliardi di euro.
La Commissione Ue paga la quarta rata del Pnrr
Come scrive ancora Palazzo Chigi in una nota, confermando il pagamento della quarta rata, gli obiettivi e i traguardi relativi a questa tranche “riguardano misure necessarie per proseguire l’attuazione delle riforme in materia di giustizia e pubblica amministrazione, nonché importanti riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici. I principali investimenti sono legati alla digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda la transizione dei dati delle pubbliche amministrazioni locali verso il cloud, lo sviluppo dell’industria spaziale, l’idrogeno verde, i trasporti, la ricerca, l’istruzione e le politiche sociali”.
Il pagamento della quarta rata è quindi arrivato entro la fine del 2023, come era stato annunciato dal governo e dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Con questa tranche l’Italia raggiunge circa i 102 miliardi, ovvero più della metà delle risorse totali previste dal Pnrr. La nota di Palazzo Chigi si conclude con l’impegno del governo nel proseguire “nell’opera di piena e tempestiva attuazione del Pnrr, nel quadro della continua e stretta collaborazione con la Commissione europea”.