Da una parte la richiesta di “uscire dall’allucinazione” del Superbonus, dall’altra la garanzia di non aver mai detto che l’Italia avrebbe ratificato il Mes. Sono questi due dei più importanti concetti ribaditi dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione in commissione Bilancio alla Camera.
Giorgetti: mai detto che avremmo ratificato il Mes
“Non ho mai detto in nessuna sede che l’Italia avrebbe ratificato il Mes”, dice il ministro dell’Economia. “Quello che ho fatto io in sede europea, a richiesta, è che il Parlamento aveva di volta in volta rinviato il voto. Dopo il quarto rinvio ho ritenuto che oltre il 31/12 una decisione il Parlamento italiano avrebbe dovuto prenderla rispetto anche alla richiesta delle opposizioni. Il Parlamento sovrano ha votato come avevo anticipato in sede europea, dove ho sempre detto che una larga parte del Parlamento, sia di maggioranza che di opposizione”, avrebbe bocciato la ratifica.
L’allucinazione del Superbonus secondo Giorgetti
Sul tema del Superbonus, afferma il ministro, è “il Parlamento a decidere, ma io so quale è il limite oltre il quale non si può andare, questa è la realtà dei numeri”. Per Giorgetti il Superbonus “è come una centrale nucleare che ancora non riusciamo a gestire”. A suo giudizio anche il bonus al 70%, “visto da fuori è tantissimo, dobbiamo uscire un po’ da questa allucinazione di questi anni in cui ci sembra tutto dovuto”. Anche perché, sottolinea, “quando fai debito lo paghi, sono miliardi sottratti agli italiani”.
Il compromesso sul Patto di stabilità
Per quanto riguarda il Patto di stabilità e l’accordo trovato in Ue sulla riforma, per Giorgetti, “è un compromesso, se un compromesso verso il basso o verso l’alto, io ho detto e ribadisco che le valutazione le faremo tra qualche tempo. Il successo italiano è la possibilità dell’allungamento a 7 anni per coloro che rispettano il Pnrr. Vuol dire che bisogna rispettare il Pnrr”. Infine, sulla manovra il ministro dice che l’esame del Senato “ha prodotto una serie di cambiamenti che hanno nel complesso” portato a un “miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica”.