Una vera e propria guerra dei numeri. Non solo con le opposizioni, ma anche con chi – come la Banca d’Italia – mette in fila qualche numero sugli ex percettori del Reddito di cittadinanza che resteranno senza alcun sostegno economico. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, non digerisce i dati e li contesta. E continua a sminuire quello che, per decine di migliaia di famiglia, sarà un enorme problema a partire dal 2024, quando il Reddito verrà cancellato.
Reddito di cittadinanza, la guerra dei numeri
Partiamo dalle cifre: per l’Inps a novembre le famiglie che percepivano il Reddito di cittadinanza erano ancora 823mila, con un totale di 1 milione e 825mila persone coinvolte. Il problema, però, arriverà con la fine della misura, che da gennaio viene sostituita dall’Assegno di inclusione introdotto dal governo Meloni.
Per la Banca d’Italia 900mila famiglie non riceveranno più sostegni. Un dato non condiviso dalla ministra Calderone, che si dice “non convinta” dell’analisi effettuata da Bankitalia. A suo giudizio, infatti, la platea dell’Adi corrisponde ai 763mila nuclei familiari che, al primo gennaio del 2023, percepivano il Reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda invece gli occupabili a cui è stato tolto l’assegno, parliamo di 240mila persone. Ma per il nuovo sostegno pensato per gli occupabili le domande arrivate sono solamente 114mila, di cui soltanto 70mila provenienti da ex beneficiari del Reddito di cittadinanza. Ma per Calderone non c’è nessun problema: quelle persone avrebbero trovato lavoro o non superato i controlli.
Intanto l’Adi è partito, con la possibilità di presentare richiesta, dal 18 dicembre: le adesioni sono state subito, nel primo giorno, 40mila che sono poi salite a quota 145mila. Ma il problema sottolineato dalla Banca d’Italia resta e 900mila famiglie rischiano di rimanere escluse da tutto e senza alcun sostegno economico a partire dal primo gennaio del nuovo anno.