Da un lato l’Italia che si affanna per ratificare il patto con l’Albania, dall’altro il Paese guidato da Edi Rama che prende tempo in attesa che sull’accordo – attualmente sospeso – si esprima la Corte costituzionale albanese. Sembra un paradosso eppure è proprio questo l’ultimo sviluppo sul memorandum tra Roma e Tirana, con la Camera dei deputati che ha dato il via libera alla dichiarazione di urgenza nell’esame del disegno di legge di ratifica dell’accordo con l’Albania in materia di migranti.
L’Albania prende tempo in attesa che sull’accordo siglato con l’Italia per la gestione dei migranti si esprima la sua Corte costituzionale
I voti a favore sono stati 162, tra cui quelli delle forze del centrodestra e anche quelli di Italia Viva, mentre sono stati 110 i no. Subito dopo la palla è passata alle commissioni congiunte Affari costituzionali ed Esteri della Camera che hanno avviato l’esame del ddl di ratifica ed esecuzione del protocollo siglato da Giorgia Meloni e il primo ministro Rama, il quale si spera di concludere entro il 18 gennaio, che porterà all’apertura di due centri per migranti nel Paese extra europeo.
C’è da chiedersi come mai tanta fretta, tanto più che il provvedimento deve essere ratificato dall’Albania e la situazione difficilmente si sbloccherà prima di un paio di mesi. Un dubbio legittimo sollevato in aula dal deputato M5S, Alfonso Colucci, che intervenendo prima del voto ha dichiarato: “Non ravvisiamo nessuna urgenza di ratificare un accordo che la stessa Corte costituzionale albanese ha sospeso, un accordo che non serve a nulla perché riguarda solo i migranti salvati dalle navi militari italiane nelle acque territoriali extra Ue che sono un numero esiguo, come esiguo è il numero dei migranti che potranno essere ricoverati in questi centri in Albania: solo 720 al mese, sempre che ci sia un turnover molto difficile da garantire”.
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Poi il pentastellato ha aggiunto: “Tutto questo a fronte di una spesa enorme di molte centinaia di milioni di euro come attestano i documenti del Ministero delle Finanze che hanno clamorosamente smentito le dichiarazioni rese in aula dai ministri Piantedosi e Tajani”. Dello stesso avviso Riccardo Magi, segretario di +Europa, che prima del voto sull’istanza ha detto: “Questa è una giornata triste perché nella stessa giornata in cui voi voterete contro la ratifica del Mes, state chiedendo di accelerare il vergognoso trattato con l’Albania” e tutto ciò “chiarisce oltre ogni dubbio la proiezione internazionale dell’Italia che voi avete in mente: l’Italietta”.