Insegnanti precari, supplenti brevi e saltuari, il 15 dicembre stanno aspettando ancora lo stipendio di ottobre. Già nella giornata del 13 dicembre era prevista un’emissione speciale straordinaria per garantire il pagamento delle buste paga, inclusi gli arretrati, ma la liquidazione effettiva è programmata per il 27/28 dicembre prossimi. Ed è un problema che si ripete. Le regole sono quelle fissate daI Dpcm del 31 agosto 2016, con l’obiettivo di assicurare il pagamento delle competenze spettanti al personale entro e non oltre l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui avviene la prestazione di lavoro: il servizio di ottobre, stando a quelle regole, doveva essere liquidato entro la fine di novembre.
Nelle scuole insegnanti precari, supplenti brevi e saltuari, il 15 dicembre stanno aspettando ancora lo stipendio di ottobre
Ma la procedura è talmente complicata che si incaglia facilmente. Prevede infatti una cooperazione applicativa che vede coinvolti il sistema informativo del ministero dell’Istruzione (Sidi) e due sistemi del ministero dell’Economia e delle finanze (il sistema NoiPA ed il sistema Spese della Ragioneria generale dello Stato, Rgs). Come racconta il sito ascuolaoggi chi chiede chiarimenti via mail al servizio assistenza di NoiPa, riceve risposte sconfortanti, come quella arrivata qualche giorno fa a Maria, docente supplente di scuola media della provincia di Milano: “Le ricordiamo – si legge nella risposta ricevuta – che, affinché la rata possa rientrare nella prossima emissione utile, è necessario che questa sia nello stato di “autorizzato pagamento” (per il passaggio da autorizzato scuola ad autorizzato pagamento occorre, difatti, un ulteriore passaggio autorizzativo eseguito dal Sistema Spese della Ragioneria che verifica la disponibilità dei fondi assegnati con il piano di riparto per poter liquidare le competenze autorizzate dalla scuola)”.
Da Flc Cgil assicurano di “essere intervenuti presso il ministero dell’Istruzione affinché si predispongano per tempo gli atti propedeutici alle liquidazioni degli stipendi dovuti ai supplenti brevi e saltuari (docenti e Ata). Il sindacato sottolinea come “le risorse non mancano dal momento che sono stati stanziati 50 milioni di euro con Dl 75 del 22 giugno 2023”. Anche Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua, protesta: “Il ministero dell’Istruzione e del merito, retto dal leghista Giuseppe Valditara, in questa vicenda emerge come il peggior datore di lavoro. Non riesce a garantire una puntuale e legittima retribuzione. La mancanza di sicurezza economica, soprattutto durante le festività natalizie, accentua ulteriormente la difficile condizione di questi lavoratori i quali contribuiscono anche loro a far funzionare le scuole tutti i giorni. Promettere di risolvere la situazione solo a partire dal 2024-25 suscita perplessità e sconcerto. Non riusciamo a comprendere quali siano le difficoltà organizzative che impediscono il regolare pagamento di coloro che, con impegno e dedizione, lavorano tutti i giorni affrontando anche spese ingenti legate agli spostamenti e agli affitti”.
Sindacati sul piede di guerra: “Il ministero dell’Istruzione è il peggior datore di lavoro”
D’Aprile chiede al ministro un impegno immediato e inequivocabile per porre fine a questa situazione: “Non possiamo aspettare. è necessario un intervento tempestivo per garantire ciò che rappresenta un diritto e non una concessione”. “Siamo alle solite – commenta invece Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e come ogni anno, nonostante le promesse, l’amministrazione pubblica dimentica di pagare i supplenti brevi per colpa della burocrazia. In molti tra questi docenti e Ata stanno lavorando da settembre, ma senza che abbiano percepito nulla. Un ‘esercito di proletari’ di Stato. Eppure, se fossero disoccupati prenderebbero regolarmente la Naspi. Siamo a dicembre, il Natale è alle porte e ad oggi non è previsto ancora nessun pagamento neanche una emissione speciale”.