L’inflazione scende a novembre allo 0,7%, tornando a livelli prossimi a quelli del febbraio 2021 (+0,6%). La flessione è dettata soprattutto dall’andamento dei beni energetici, seguita anche da un freno alla crescita – su base annua – dei prezzi del carrello della spesa: +5,4%. Dati positivi, certo, ma che non evidenziano un elemento: rispetto al mese precedente le cose non vanno così bene, soprattutto sul fronte dei beni alimentari. In questo caso i prezzi aumentano, testimoniando il completo fallimento del carrello tricolore.
D’altronde non è un caso se il governo, dopo averlo esaltato con toni trionfalistici, ha deciso di non rinnovare, dopo la fine dell’anno, il trimestre anti-inflazione. Oggi i dati spiegano, ancora una volta, il perché: la misura voluta fortemente dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, non ha funzionato.
Inflazione e beni alimentari, il fallimento del carrello tricolore
Come sottolinea l’Unione nazionale consumatori, l’Istat conferma con questi dati “il flop del trimestre anti-inflazione: un fiasco colossale”. Come spiega il presidente Massimiliano Dona, i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, “ossia dei beni più interessati dall’iniziativa del governo, invece di scendere di prezzo salgono, +0,4% rispetto a ottobre. Alla faccia degli sconti annunciati”.
In generale la discesa dell’inflazione è “in gran parte un effetto ottico dovuto alla matematica e al fatto che a novembre del 2022 si era raggiunto il record dell’11,8%, un rialzo da primato che non si aveva dal marzo del 1984. Positivo, comunque, che su base congiunturale l’indice scenda dello 0,5%, anche se non certo per merito del governo e del carrello tricolore visto che i cali maggiori si registrano per le divisioni dei Servizi ricettivi e di ristorazione (-1,8%), dei Trasporti (-1,7%) e delle Comunicazioni (-1,5%)”.
Continua la crescita degli alimentari, altro che successo del trimestre di Urso
Lo stesso concetto viene espresso anche dal Codacons, che sottolinea come i ritmi di crescita per i listini di alimentari e carrelli della spesa siano “ancora sostenuti”. Il Codacons sottolinea lo stesso principio dell’Unc: la riduzione dei beni energetici fa scendere l’inflazione, ma il confronto è rispetto ai livelli record del novembre 2022.
Gli alimentari crescono ancora del 5,8% e il carrello della spesa del 5,4% su base annua e “addirittura su base mensile i prezzi degli alimentari salgono a novembre dello 0,4% rispetto ad ottobre, mese in cui è partito il paniere salva-spesa varato dal governo e che, evidentemente, non sta producendo gli effetti sperati sul fronte del contenimento dei listini al dettaglio”. Per il presidente Carlo Rienzi, quindi, “i dati confermano il fallimento delle ricette messe in campo dal governo: il trimestre anti-inflazione non ha prodotto effetti tangibili e i consumatori ne pagano il prezzo a pochi giorni dal Natale”.