Roma è ormai la Capitale dei cantieri aperti. Ma quelli del Pnrr sono ancora in ritardo, come sottolinea la Corte dei Conti bacchettando il sindaco Roberto Gualtieri sulla realizzazione dei progetti legati ai fondi europei. Due i problemi: da una parte una governance che rallenta l’attuazione del piano nei tempi previsti e dall’altra proprio i ritardi. Inizialmente per la Capitale il piano era suddiviso in 355 interventi su 283 siti, per un totale di circa 500 milioni di euro. Poi è stato ridimensionato, scendendo a 100 progetti.
Roma è ormai la Capitale dei cantieri aperti. Ma quelli del Pnrr sono ancora in ritardo, come sottolinea la Corte dei Conti
Eppure anche su quei pochi i ritardi sono evidenti, come ha notato la sezione della Corte dei Conti che si occupa proprio del controllo della realizzazione del Pnrr. Pochi progetti e pochi dettagli, segnalano i magistrati contabili Il presidente, Roberto Benedetti, e la relatrice, Laura D’Ambrosio, hanno rilevato in particolare tre aspetti critici, su cui hanno già chiesto provvedimenti urgenti al Campidoglio per rimettere in pista i progetti del Pnrr.
Il primo punto, come anticipato, è quello della complessità della governance. All’inizio Gualtieri voleva puntare sulla società Giubileo Spa, oggi non ancora operativa. Così ha deciso di optare su altri soggetti, come il Comune di Roma. E qui si crea l’ingorgo, perché proprio il Comune, a sua volta, fa affidamento a Invitalia e alla società Giubileo, aumentando i passaggi e complicando l’iter burocratico. Questa struttura viene ritenuta dalla Corte dei Conti troppo complessa e non funzionale, divenendo così una delle cause dei ritardi. Non l’unica, ovviamente.
Tra le contestazioni anche la complessità della governance che rischia di produrre ulteriori rallentamenti
Il secondo aspetto critico sottolineato dai magistrati contabili riguarda il cronoprogramma dei progetti: molti sono stati rinviati al 2024 e questo rischia di comprimere eccessivamente la fase esecutiva. Per la quale, considerando tutto l’iter operativo, sarebbe necessario più tempo. C’è poi un terzo punto, riguardante la spesa già effettuata: finora è molto ridotta, segnala la Corte dei Conti. L’obiettivo che era stato fissato dal Campidoglio era del 50% della spesa da effettuare entro il 2024.
Ma per la Corte dei Conti oggi questo target sembra poco credibile e decisamente lontano da raggiungere, perché troppo poco è stato realizzato. Le criticità ci sono e nei prossimi giorni la Corte dei Conti le renderà note, pubblicando l’esito dell’udienza sul Pnrr romano. Ma la situazione – anticipa il Corriere della Sera – è “estremamente critica”. Anche perché i magistrati contabili sembrano essere insoddisfatti della documentazione presentata dal Campidoglio, ritenuta carente e non contenente i necessari aggiornamenti sulla spesa né le ipotetiche soluzioni alle problematiche sollevate dalla Corte.