Il pasticcio del ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara che vorrebbe educare gli studenti italiani alle relazioni e non è in grado di intrattenerne con i suoi compagni di governo è completo. Il 7 dicembre Valditara comunica in pompa magna tre nomine che dovrebbero coordinare gli incontri degli studenti (su base volontaria) per il progetto “educare alle relazioni”.
Il pasticcio del ministro all’Istruzione Valditara che vorrebbe educare gli studenti alle relazioni e non è in grado di intrattenerne con i suoi compagni di governo è completo
Valditara sornione è convinto di avere assestato un colpaccio. Ha scelto tre donne, in un Paese che ancora scambia il femminile come sinonimo di femminista. Ha nominato una suora per accarezzare la pancia ai cattolici spaventati dalla novità: suor Monia Alfieri, membro della Consulta di Pastorale scolastica della Cei nonché fellow dell’Istituto Bruno Leoni per il libero mercato, una che si batte come una leonessa da sempre per le scuole private, con due begli schiaffi alla scuola pubblica e alla laicità previste dalla Costituzione.
Ha nominato l’avvocata Paola Zerman, candidata, nel 2018, con Mario Adinolfi e il suo “Popolo della famiglia”, organizzazione politica che da suo stesso manifesto è “figlia del Family Day”. E infine, convinto di mettere in difficoltà l’opposizione, ha nominato Paola Concia, una attivista lgbt, lesbica dichiarata, e per di più con un passato nell’opposizione ovvero nel Pd.
Con Concia il ministro era evidentemente convinto di avere spiazzato l’opposizione. Si è sbagliato. A fare naufragare tutto sono stati leghisti, meloniani e quelli di Pro Vita. In coro gli hanno ricordato che la nuova egemonia culturale non è altro che una sostituzione totale di ogni posto, in ogni campo. Non c’è nemmeno spazio per la tattica. Niente da fare.