Il ministro Sangiuliano che vuole querelare Giorgio Lauro e Geppi Cucciari di Radio1 perché fanno satira su di lui, pone una minaccia alla democrazia. Beati i tempi in cui Spadolini scriveva lettere di ringraziamento a Forattini che lo derideva nei suoi disegni.
Duilio Grossi
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Gentile lettore, a prendere sul serio quello che Sangiuliano dice, dovremmo preoccuparci e poi come. Infatti non minaccia di querelare per una notizia diffamatoria come prevede la legge, bensì minaccia – a quanto dicono i giornali – di querelare i due conduttori se continueranno a prenderlo in giro. La linea di pensiero sarebbe: io sono al governo, voi mi criticate e io vi querelo perché è vietato prendere in giro il governo. È la stessa linea che vige in Nord Corea, un po’ più evoluta di quella dell’Arabia Saudita, dove chi critica viene decapitato. Tutto questo, dicevo, se prendessimo sul serio Sangiuliano, sennonché la cosa è impossibile. Neanche lui si prende sul serio. Appena nominato ministro della Cultura, pensò “Mo’ mi tocca dire qualcosa di culturale” e così sparò che Dante è il fondatore della destra italiana. Infatti, da Beatrice che “tanto gentile e tanto onesta pare” a “Spezzeremo le reni alla Grecia”, è un attimo. Poi, come rappresentante della Cultura di destra partecipò al premio Strega e votò per uno dei libri in concorso, dicendo che “Però sono tutti belli, vorrei leggerli un giorno”. Al che la conduttrice, sempre la Cucciari: “Ah, quindi non li ha letti?”, e lui: “Volevo dire che li approfondirò”, cioè sarebbe andato oltre il disegno di copertina. Vede, caro lettore, la faccenda è grave ma non è seria.
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