Il trasporto aereo ha un peso economico importante in Europa: contribuisce per il 2,1% del Pil e dà lavoro a 5 milioni di persone. Il settore è fortemente in crescita e soltanto nel 2022 si sono registrati quasi 820 milioni di passeggeri nei paesi membri. Anche in Italia il numero di passeggeri è in costante aumento da anni e la pandemia sembra aver costituito solo una breve battuta d’arresto.
Il settore del trasporto aereo causa emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera e inquinamento acustico per chi abita in prossimità di aeroporti
Tuttavia, il settore dell’aviazione causa emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera e inquinamento acustico per chi abita in prossimità di aeroporti. Si tratta inoltre di un ambito difficile da decarbonizzare. Per quanto costituisca ancora una quota contenuta delle emissioni totali, rappresenta attualmente la fonte di inquinamento più in crescita, anche alla luce della graduale riduzione delle emissioni negli altri settori.
L’Italia come il resto d’Europa si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Complessivamente le emissioni di gas serra, principale causa dell’innalzamento globale delle temperature, stanno diminuendo. Tuttavia la decarbonizzazione resta un traguardo lontano.
Tuttavia buona parte del mondo, in particolare i paesi a medio e basso reddito, sta appena iniziando a sfruttare questo mezzo di trasporto che permette alle persone di raggiungere posti molto lontani in poco tempo. E anche in Europa l’utilizzo dei voli continua ad aumentare – la pandemia ha segnato una battuta d’arresto, ma la ripresa è stata rapida.
In Europa si vola sempre di più
Nel corso degli ultimi 30 anni, riferisce in un approfondimento Openpolis, l’Unione europea ha investito sui trasporti aerei, per facilitare la mobilità tra paesi membri, liberalizzando e unificando il mercato. Il settore contribuisce all’economia europea per circa 300 miliardi di euro (2,1% del Pil) e dà lavoro a circa 5 milioni di persone.
Nel 2022 nell’Ue sono stati trasportati quasi 820 milioni di passeggeri. Si tratta di una cifra molto elevata e comunque soggetta ancora all’influsso della pandemia. A livello globale, la crescita è di circa il 5% ogni anno, e l’Europa non è del tutto un’eccezione, pur essendo un continente a reddito elevato, in cui la maggior parte delle persone già vola, e che quindi ha un margine di aumento sicuramente più ridotto rispetto ad altre zone del mondo.
Dall’inizio degli anni 2000 fino al 2020 il numero di passeggeri aerei è aumentato progressivamente fino a superare i 160 milioni. La pandemia ha rappresentato una forte battuta d’arresto e nel 2020 si sono registrati appena più di 40 milioni di passeggeri. Nel 2021 e soprattutto nel 2022 si è registrato un aumento, anche se ancora non siamo tornati ai livelli pre-pandemici. Lo stesso si può notare nel resto dell’Ue. Complessivamente si è passati da oltre un miliardo di passeggeri nel 2019 a meno di 300mila nel 2020 (-73,2%), un dato molto simile a quello italiano.
Nel settore dei trasporti aerei, aumentano le emissioni di gas serra
L’aviazione ha numerose ripercussioni negative sull’ambiente: genera inquinamento atmosferico (Co2, Nox, particolato fine, idrocarburi) e inquinamento acustico per chi vive nelle vicinanze di aeroporti. A oggi nell’Unione europea non c’è una legislazione vera e propria sulle emissioni del settore dell’aviazione. Inoltre, come evidenzia l’agenzia internazionale dell’energia (Iea), il settore dei trasporti aerei è uno degli ambiti più difficili da decarbonizzare. Il parlamento europeo ha elaborato una serie di azioni a questo scopo, che tra le altre cose prevedono di iniziare a usare carburanti non fossili.
A oggi tuttavia le uniche soluzioni consistono nel perseguire il massimo efficientamento energetico. Per esempio creando percorsi più brevi, riducendo il più possibile il traffico e, per quanto riguarda i consumatori, sfruttando mezzi di trasporto alternativi o limitando gli spostamenti in aereo. Nel complesso però le emissioni, e così il contributo che l’aviazione dà all’inquinamento totale, non fanno che aumentare.
Come abbiamo raccontato in un recente approfondimento, la corte dei conti europea aveva recentemente evidenziato che, per quanto l’Ue nel complesso stia facendo grandi passi in avanti e riducendo le sue emissioni, nel computo non compaiono quelle relative al trasporto marittimo e aereo. Le emissioni causate dall’aviazione internazionale, in particolare, sono aumentate del 146% tra il 1990 e il 2019. Anche in Italia si può osservare un andamento simile, e il punto più alto è stato toccato appena prima dello scoppio della pandemia.
Aumenta il contributo di aviazione e spedizioni alle emissioni totali
Il contributo del trasporto aereo e delle spedizioni internazionali è aumentato costantemente negli anni fino a raggiungere il 4,5% nel 2018 e nel 2019. Nel 2020 si è verificato un calo molto pronunciato, causato della pandemia, e nel 2021 ancora la situazione non era tornata alla sua configurazione pre-pandemica. Si può supporre che questo però avverrà nei prossimi anni, secondo le proiezioni del parlamento europeo.