La tregua tra Israele e Hamas è scaduta e i combattimenti sono ripresi. Dalle 7 di questa mattina, ora locale, il cessate il fuoco è finito, non essendo arrivati annunci ufficiali su un prolungamento della tregua.
La ripresa delle ostilità è stata immediata. Fonti di Hamas parlano di attacchi aerei israeliani nel sud di Gaza e in altre zone della Striscia già da prima delle 7 del mattino. Anche le forze israeliane confermano i bombardamenti nella Striscia.
Scaduta la tregua, riprendono i combattimenti
L’esercito israeliano ha intimato alla popolazione nel sud della Striscia, nella zona vicina al confine, di lasciare le abitazioni per l’inizio delle operazioni di terra. L’invito è quello di lasciare le aree agricole per raggiungere Rafah, al confine con l’Egitto.
La fine della tregua vale anche dall’altro lato, con le sirene d’allarme che suonano nella città israeliana di Ashkelon, a nord di Gaza. Pur non avendo trovato un accordo per il prolungamento della tregua, i mediatori di Qatar ed Egitto continuano nei colloqui per provare a trovare un altro cessate il fuoco.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parla intanto a Radio 24 di un “peggioramento” della situazione tra Israele e Hamas, dando la colpa proprio a quest’ultimi: “Hamas con l’attentato di ieri e il lancio di razzi ha voluto far capire che non c’è possibilità di dialogo”.
Nella notte sono stati rilasciati 30 palestinesi, donne e minori, detenuti nelle carceri israeliane, seguendo quanto previsto dall’accordo per la tregua. Tel Aviv, invece, accusa di Hamas di aver violato l’intesa non rispettando l’obbligo di rilasciare tutte le donne ostaggio e di aver sparato dei razzi nonostante il cessate il fuoco.