Secondo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, “l’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria”. Luigi De Magistris, ex pm ed ex sindaco di Napoli e fondatore di Unione popolare, che ne pensa?
“Sono dichiarazioni gravissime anche perché arrivano da un ministro in carica e non uno qualsiasi. Ma dal ministro della Difesa dipende anche da un punto di vista di carriera l’arma dei Carabinieri che è un’articolazione importante, di grande supporto al lavoro della magistratura. È una frase delirante perché la magistratura non fa opposizione ma fa il suo lavoro. Certe volte lo fa bene, certe volte lo fa male, certe volte lo dovrebbe fare e non lo fa e certe volte lo fa con coraggio estremo. È una categoria di essere umani che il più delle volte ha servito con onore il nostro Paese. Mi sembra che il governo si stia avviando sempre di più verso una linea di intimidazione e di aggressività istituzionale nei confronti della magistratura perché evidentemente ha qualcosa da nascondere”.
Il vice segretario della Lega, Andrea Crippa, ha detto che “Crosetto ha ragione. Salvini è l’esempio che una parte della magistratura non è che indaga in base a un’oggettiva colpevolezza ma in base ad appartenenze politiche”.
“È un’affermazione di chi è sodale, di una maggioranza di governo pronta ad attaccare la magistratura. La voce di Crosetto non è isolata ma appartiene a gran parte della maggioranza che sostiene questo governo. Molti di loro hanno costruito la loro carriera politica e istituzionale aggredendo i contrappesi istituzionali degli organi di controllo”.
Ieri il ministro ha specificato che il suo non è un attacco ma una preoccupazione perché è venuto a conoscenza di fatti che avvalorano la sua tesi.
“Crosetto dimostra inadeguatezza istituzionale perché un ministro non parla per allusioni. Se conosce fatti gravi vada alla Procura della Repubblica competente e faccia dichiarazioni precise. Ma non può affermare cose prive di senso, inadeguate per chi ricopre la carica di ministro, tra l’altro facendo intendere che attraverso il suo ruolo abbia saputo cose di natura riservata. Perché se fossero di dominio pubblico le direbbe. Specificasse quello che ha detto. Ma quello che conta, ripeto, è l’intimidazione che avviene da ambienti istituzionali di governo di massimo livello nei confronti della magistratura”.
Siamo tornati ai tempi di berlusconiana memoria quando si parlava di giustizia a orologeria?
“A parte che non siamo mai usciti da questo clima secondo me. Mi fa veramente sorridere la giustizia a orologeria. In Italia si vota ogni sei mesi, dovrebbe essere un orologio sempre sincronizzato. Non si dovrebbe mai agire perché c’è sempre un’elezione, in base a questa teoria. Quando non si sa che dire si dice questo. La verità è che la gran parte del mondo politico, in particolare quello del centrodestra, non ha mai sopportato il controllo di legalità ma semplicemente perché ha molto da nascondere. Chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere. Poi quando la magistratura sbaglia, e sbaglia anche non di rado, va giustamente criticata. Ma questo è un altro discorso”.
Crosetto nega che il suo intervento sia stato concordato con la premier.
“Considerando che loro vogliono così tanto il premierato, si può mai ritenere che Meloni non sia d’accordo con quello che fanno i suoi ministri? Se non è d’accordo lo dica e se trova quello che dicono o fanno particolarmente grave cambi ministro. Evidentemente Meloni condivide col suo silenzio quello che fanno e dicono i suoi ministri. Io ho fatto il sindaco e se un assessore diceva una cosa o faceva una cosa che non condividevo lo dicevo pubblicamente. O cambiavo assessore. Se taci acconsenti”.
Evocare una magistratura politicizzata crede sia fatto di proposito per giustificare una riforma sulla giustizia punitiva?
“È stato sempre il sogno nel cassetto di gran parte della politica, soprattutto della politica storicamente legata a Silvio Berlusconi, quello di mettere sotto controllo la magistratura. È il grande sogno di un pezzo di politica che ha governato il nostro Paese. E ora sono nelle condizioni ideali per poterlo fare. Credo che questo sia il momento più pericoloso per attentare alla autonomia e alla indipendenza della magistratura perché ci sono tante altre priorità nel nostro Paese. Anche perché la magistratura in questi anni non sempre ha dato buona prova di sé. Non ha magari il consenso che aveva in altri momenti storici, da tangentopoli a Falcone e Borsellino. Dunque è il momento propizio questo per alcuni per sferrare l’attacco al cuore della democrazia. Perché se si attenta all’autonomia e all’indipendenza della magistratura si attenta all’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. E dunque alla costituzione e alla democrazia”.
Tra le misure in arrivo ci sono le norme sulla valutazione dei magistrati. C’è chi parla di pagelle.
“Le pagelle ai magistrati non si possono sentire. La valutazione di professionalità fa parte della vita del magistrato ed è giusta. Ma se diamo le pagelle e consideriamo il lavoro del magistrato come un lavoro come un altro è sbagliato. E magari, poi, la pagella si dà sulla statistica e sui numeri e non sulla qualità del lavoro. Questo vorrebbe dire che vogliamo creare un magistrato burocrate e conformista e per nulla ossequioso ai principi costituzionali che vogliono invece una magistratura protagonista nel rendere giustizia in un Paese in cui c’è tanta sete di giustizia”.
Il leader M5S, Giuseppe Conte, ha detto che qui si vogliono nascondere i fallimenti del Governo.
“Concordo. Per esempio per nascondere la gestione disastrosa del fenomeno migratorio, uno dei loro cavalli di battaglia, se la prendono con la giudice di Catania per dire che loro non riescono a risolvere il problema. Per ora l’azione politica del governo è stata fallimentare rispetto ai proclami e ai propositi sbandierati e cercano il nemico di giornata per mascherare questi fallimenti. E la magistratura è un nemico storico di questa parte politica che non ha mai tollerato la magistratura coraggiosa ma è sempre andata a braccetto con la magistratura sonnacchiosa”.