Professione estorsore, con particolare riguardo ai cantieri edili. E non c’è un timing anagrafico per Giovanni Pistillo, alias ’o poeta, che a 77 anni suonati e una lunga carriera di condanne e denunce alle spalle, ha provato ad alzare l’asticella, puntando ai lavori di ristrutturazione di prestigiosi siti storici di Napoli: Palazzo Serra di Cassano, sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, e il monumentale Palazzo Carafa di Maddaloni, gioiello del Decumano Inferiore.
Ma gli è andata male. Pistillo è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza della Procura Antimafia. Con trascorsi da falsario, nel perfetto stile di una gag della “Banda degli onesti” di Totò e Peppino, nel 2010 l’uomo fu sorpreso con un socio in possesso di cilindri per la produzione di monete da un euro del conio francese. Ed è proprio partendo da una nuova indagine su questa sua ultima passione, eseguita dai carabinieri dell’antifalsificazione monetaria, che gli inquirenti hanno ricostruito l’intera attività estorsiva di Pistillo, che ora deve rispondere anche di due estorsioni andate a buon fine e di altre due tentate, con l’aggravante del metodo mafioso.
Il 77enne è accusato di aver messo in atto una vera e propria attività di stalking nei confronti del titolare della ditta che aveva in appalto sia le opere di Palazzo Serra di Cassano che quelle di Palazzo Maddaloni, riuscendo a farsi consegnare 15mila euro in contanti. Alla vittima, minacciata di persona, al telefono, tramite gli operai del cantiere o attraverso lettere minatorie, ’o poeta si presentava a nome degli “amici di Napoli”, elencando anche chi fossero questi famigerati “amici”: dal clan Mariano dei Quartieri Spagnoli, ai Falanga di Torre Del Greco, passando per i Moccia di Afragola e i Puca di Sant’Antimo. Tutti clan di primo piano di Napoli e provincia.