Dove il governo ha fallito, prova a intervenire l’Antitrust. Sul caro voli l’Autorità ha aperto un’indagine conoscitiva, andando a indagare sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri. Un approfondimento che riguarda le rotte di collegamento tra l’Italia e le sue isole principali: Sicilia e Sardegna.
L’indagine nasce dalle particolari esigenze di mobilità che riguardano le due isole. In una nota, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato spiega che alla base della decisione ci sta “il fatto che, in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, sono stati rilevati livelli di prezzo elevati in corrispondenza dei periodi di picco di domanda”.
Caro voli, l’indagine dell’Antitrust
Il governo aveva introdotto un decreto contro il caro voli, ma dopo le polemiche, le proteste e anche i dubbi dell’Ue, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva di fatto deciso di ritirarlo. Affidando il compito di provare a sorvegliare sui prezzi proprio all’Antitrust. Il monitoraggio non sembra aver dato grandi risultati, considerando che per le festività di Natale si registrano prezzi record per Sicilia e Sardegna, con voli di andata e ritorno dai principali scali italiani che superano anche i 300-400 euro.
Secondo l’Antitrust, da anni le compagnie aeree adottano “sistemi di definizione dei prezzi che, grazie all’uso di algoritmi e di software per il trattamento dei dati, differenziano e adattano nel tempo i costi dei voli”. Il grado di automatizzazione di questi sistemi sarebbe “notevolmente aumentato”. L’indagine si concentrerà sui possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sulle condizioni di offerta ai consumatori legati proprio all’uso degli algoritmi.
L’apertura dell’indagine viene valutata positivamente dall’Unione Nazionale Consumatori, sottolineando però che l’analisi dovrebbe essere “estesa alle altre rotte” e “allargata anche agli altri settori commerciali”. Anche per il Codacons l’apertura dell’indagine è positiva: l’associazione a inizio novembre aveva denunciato i rincari record sui prezzi per le festività.