Per secondo, la polenta la preferisce con o senza falena…? È la domanda che i lavoratori e i pazienti del Policlinico di Milano potrebbero sentirsi fare, a giudicare dalle foto che La Notizia è in grado di pubblicare in esclusiva. Si tratta di scatti “rubati” tre settimane fa nella cucina e nella mensa dei sanitari posta nel sotterraneo del grande ospedale. Un locale dove la società Blue Lion Group (titolare dell’appalto dell’ospedale) prepara i pasti anche per i degenti. Immagini non adatte a chi non ha una particolare predilezione per unghie finte e insetti. Che sembrano circolare liberamente per l’ambiente, sui mestoli, nelle pentole e anche nei piatti di plastica con l’insalata. Non solo, anche i pasti esenti da insetti, risulterebbero malsani perché scaduti, tanto che tra i dipendenti circola la battuta: “Il prosciutto lo mettono loro, i funghi arrivano da soli…”.
Cibo da incubo al Policlinico di Milano, il botta e risposta
Un degrado denunciato dalla Funzione Pubblica FP Cgil Milano con un post su Facebook, ma anche raccontato in una mail che il sindacato ha inviato all’Ats, richiedendo un’immediata ispezione. “La scrivente Organizzazione Sindacale richiede di effettuare, con sollecita urgenza, un sopralluogo di carattere igienico-sanitario presso la mensa della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano”, si legge nella missiva, datata 13 novembre 2023. “Dalle segnalazioni raccolte, comprensive di prove fotografiche esplicite ed inequivocabili, la situazione della mensa (al servizio di lavoratrici e lavoratori ma anche dell’utenza dell’istituto) risulta essere gravissima a causa della qualità del servizio, con forniture di cibo avariato e una evidente infestazione di blatte”, aggiunge la Fp Cgil. Che conclude: “Data la delicatezza della struttura interessata dalla nostra segnalazione, ribadiamo la necessità di un intervento urgente a difesa della salubrità e della sicurezza, tanto del personale ivi impiegato quanto dei pazienti della struttura medesima”.
Un degrado che invece non risulta ai vertici del nosocomio, che, interrogati da La Notizia, minimizzano: “Confermiamo che in alcune occasioni abbiamo riscontrato rare criticità legate alla fornitura dei pasti da parte della ditta a cui è affidato il servizio. È tuttavia importante precisare che non è mai stata riscontrata alcuna blatta né nelle pietanze, né nei locali adibiti alla preparazione dei pasti. In un’occasione è stata invece rilevata una cimice del verde in un singolo piatto di insalata fresca, ritrovamento che è stato prontamente contestato alla ditta”.
La direzione sanitaria aggiunge poi che “in tutti gli episodi segnalati dai nostri collaboratori nel corso degli anni (il servizio è esternalizzato dagli anni 2000) abbiamo sempre prontamente contestato le criticità e abbiamo attivato tutti i percorsi utili per risolvere immediatamente la situazione”. E conclude: “Questi anni hanno visto un nostro costante impegno alla disinfestazione degli ambienti, e la piena collaborazione con ATS Milano per gli opportuni approfondimenti e indagini conseguenti alla segnalazione.
L’ultima ispezione di ATS è avvenuta in data 14 Novembre 2023 e sottolinea contestualmente il nostro immediato intervento; inoltre, non ha segnalato alcuna criticità rilevante né nei locali adibiti alla preparazione dei cibi, né negli spazi mensa utilizzati per il loro consumo, e ha certificato l’assenza di eventuali carenze igieniche. In aggiunta, ad ogni segnalazione è sempre seguita una nostra puntuale contestazione alla ditta responsabile del servizio, seguita (quando confermata) dall’applicazione delle sanzioni previste dal contratto stipulato con essa”.
Nessun problema di blatte, quindi, come avrebbe dimostrato l’ispezione dell’Ats, che però è intervenuta il giorno dopo aver ricevuto la lettera della Cgil… Ma una segnalazione ai carabinieri del Nas era partita già a gennaio scorso, inoltrata questa volta dalla Fp Cisl, nella quale si lamentava: “L’insufficiente qualità del cibo, verdure crude con parti puntate o con residui di terra, scarsa pulizia e igiene dei locali, degli impianti, delle attrezzature e degli utenti”.
Proteste ignorate
Allegate alla denuncia anche due foto che mostravano che “nel piatto c’era un elemento esterno usato dagli operatori della mensa”. “Preparano i pasti in un sotterraneo non a norma”, racconta una sanitaria che chiede l’anonimato, “lo sanno benissimo! Noi da anni, visto il degrado, chiediamo che ci diano i ticket, ma la direzione si oppone. A ogni richiesta rispondono: ‘Tanto ora arriva l’ospedale nuovo…’. E così continuiamo a mangiare in mezzo agli insetti!”.