Da un lato l’offensiva russa che in queste ore sta riprendendo vigore, dall’altro l’attenzione del mondo che si è spostata dal conflitto in Ucraina a quello mediorientale con il risultato che gli aiuti militari a Kiev sono ormai ridotti al lumicino. Davanti a questo scenario perfino il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sembra aver capito che la guerra è ormai compromessa e che bisogna salvare il salvabile tornando a sedersi al tavolo delle trattative con Vladimir Putin. “La situazione sul piano di battaglia è difficile e questo ci deve spingere ancora di più ad aiutare l’Ucraina, perché non possiamo permettere a Putin di vincere questa guerra” ha rivelato il vertice della Nato senza nascondere un crescente pessimismo per le sorti del conflitto.
Anche Stoltenberg in ritirata sull’Ucraina
“Fino adesso non abbiamo visto reali intenzioni da parte di Mosca di arrivare a un accordo con l’Ucraina, ecco perché bisogna sostenerla in modo che arrivi ai negoziati da una posizione di vantaggio”, ha provato a spiegare Stoltenberg commentando i rumors secondo cui gli alleati di Volodymyr Zelensky – soprattutto la Germania di Olaf Scholz – vogliano aprire ai negoziati con il Cremlino. Parole che dimostrano come la Nato sia consapevole del mutato quadro internazionale che rischia di compromettere la difesa di Kiev. Del resto in queste ore le cose per Zelensky si metttono sempre peggio visto che la Russia ha ripreso l’iniziativa sul campo e che alcuni alleati iniziano a sfilarsi come emerge dalle parole del ministro della Difesa slovacco Robert Kalinak che ha ufficializzato lo stop alle forniture di armi all’Ucraina.