Giuseppe Conte avrà pure tanti difetti, ma è innegabile la sua capacità di creare le condizioni per instaurare un dialogo. È riuscito a farlo ai tempi di Mario Draghi – con cui erano comunque evidenti le distanze – a maggior ragione potrebbe oggi riuscirci da una parte con Elly Schlein e dall’altra con Maurizio Landini. L’obiettivo del presidente pentastellato è chiaro: farsi portavoce di un’istanza che, in realtà, è figlkia di una richiesta che arriva dal mondo della società civile. Ovvero lavorare affinché si possa arrivare a un’alternativa seria e credibile alla destra e a Giorgia Meloni.
Conte avrà pure tanti difetti, ma è innegabile la sua capacità di creare le condizioni per instaurare un dialogo
E le basi affinché questo accada ci sono tutte. Non è un caso che Conte abbia deciso di partecipare alla manifestazione del Pd, durante la quale, in compagnia proprio della Schelin, sono stati gli stessi simpatizzanti dem a chiedere un punto di incontro tra le due forze di opposizione. Un terreno su cui si sta lavorando sottotraccia in realtà da tempo. Sebbene non sia facile perché, a onor del vero, le distanze restano. Soprattutto su temi “caldi” per il Movimento, come sono quelli della guerra e dell’ambiente. E sicuramente la vaghezza su tali questioni della Schelin non aiuta.
C’è, poi, il mondo dei sindacati. Che ormai, è cosa nota, non si sente più granché rappresentato a iniziare dal Pd stesso. È, questo, un mondo che storicamente ha sempre guardato con sospetto il Movimento cinque stelle. E non a caso è soprattutto su questo che Conte sta lavorando. Non c’è soltanto lo sciopero del prossimo venerdì cui il Movimento ha già aderito. Ma ci sono i continui incontri tra Conte e Landini – alcuni formai ed ufficiali, altri invece privati – durante i quali si è discusso proprio sui punti di convergenza che, in realtà, sono più estesi di quanto si possa pensare. Non è un caso che anche ieri Conte ha incontrato i sindacati del personale sanitario nella sede Movimento 5 stelle a Roma.
C’è convergenza su lavoro e politiche sociali. Ma con i dem restano ancora le distanze
“È una politica scellerata questa del governo, e peraltro Bankitalia ha confermato una cosa che sapevamo, che il rapporto degli investimenti in sanità rispetto al Pil è ritornato all’era pre-Covid”, ha detto a margine dell’audizione l’ex premier, toccando un tema molto sensibile per i lavoratori del settore. Ecco su quali punti si gioca il futuro della sinistra riunita: lavoro e politiche sociali prima di tutto. La partita è aperta.