Sarà sicuramente un caso che l’azienda pubblica televisiva sia incagliata in pessimi risultati d’ascolto anche per il cambio di dirigenza e di volti esposti al pubblico che hanno la qualità di essere amici degli amici. Forse davvero Pino Insegno avrebbe meritato un’occasione al di là della sua amicizia con Giorgia Meloni, tale da portarlo a sorseggiare caffè in sua compagnia a Palazzo Chigi.
Il problema di Giorgia Meloni non è il fisiologico spoils system: sono i sostituti e i loro pessimi risultati. Se ne rende conto?
Sarà sicuramente un caso che in questa edizione di Miss Italia il presidente della giuria sia stato Vittorio Sgarbi, incidentalmente alfiere culturale di questa destra, insieme a Giuseppe Cruciani (fervido alfiere del sollazzo culturale destrorso) e insieme alla giornalista di evidente posizionamento destrorso Hoara Borselli. Sarà una coincidenza anche che a vincere sia stata la figlia di un senatore della Lega.
Sarà un caso che il figlio del presidente del Senato Ignazio Benito Maria La Russa sia stato individuato come fondamentale per la crescita culturale dello storico Teatro Piccolo di Milano, sarà anche un caso che con un emendamento il governo ha messo le mani sul Centro sperimentale di cinematografia di Roma. È sicuramente un caso anche che il giovane presidente della Fondazione Tatarella, Francesco Giubilei (biografo della premier) sia asceso alla posizione di intellettuale di riferimento di una certa area.
Sarà sicuramente un caso anche che quando Pietrangelo Buttafuoco è stato nominato presidente della Biennale di Venezia il vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon esultò dicendo “espugnato un feudo della sinistra”. Come diceva Andreotti “governare significa nominare” ma il problema di Giorgia Meloni non è il fisiologico spoils system: sono i sostituti e i loro pessimi risultati. Se ne rende conto?