“Mr. Smith, lei il 5/12/2021 è passato col rosso in Corso Venezia, a Milano, quindi dovrà pagare un’ammenda pari a euro 167”. Firmato Papa Bergoglio. È (più o meno) il messaggio, rigorosamente su carta intestata dello Stato della Città del Vaticano, che tutti i Mr. Smith del mondo riceveranno, se si sono resi colpevoli di un’infrazione commessa nel Comune di Milano.
Le notifiche delle multe per le infrazioni commesse a Milano dagli automobilisti stranieri appaltate a una società collegata alle Poste Vaticane
Una enorme mole di lettere. Secondo i dati di Palazzo Marino “nel 2021, sono stati affidati a soggetto terzo per la loro notifica circa 56.500 avvisi di accertamento di sanzioni; di questi risultano ad oggi non pagati 17.949, per un importo pari a € 158.439,44. Per il 2022, nel primo semestre, sono stati affidati 69.322 avvisi di accertamento”.
La “sacra” raccomandata arriverà in base all’affidamento “del servizio di notificazione dei verbali di contestazione ai cittadini residenti all’estero” assegnato dal Comune di Milano (il 15/07/22, valore 1.915.880 di euro) alla Euten s.r.l. Che è riuscita ad aggiudicarselo anche grazie all’accordo stretto con la Direzione delle Telecomunicazioni della Santa Sede nel 2019. Una collaborazione assai vantaggiosa quella con le poste del Papa, le quali si sono impegnate a consegnare le multe milanesi al prezzo unitario di “3 euro per le Rar” e di “0,70 cent per i solleciti”.
Per il Tar è tutto in regola
Molto meno delle tariffe applicate da un qualsiasi operatore italiano, che variano per le Rar tra i 7,35 e i 9,35 euro. Inoltre, le Poste Vaticane non rientrano tra i soggetti in possesso della “licenza individuale” rilasciata dal Mise quale operatore postale, licenza obbligatoria per operare in Italia, soggetta ai controlli dell’Agcom. Incongruenze che avevano spinto Safety21, seconda classificata nell’appalto, a ricorrere al Tar. Per Safety21, Euten avrebbe vinto anche perché in grado di proporre prezzi molto inferiori in virtù delle tariffe delle “sacre poste”.
Una tesi respinta dal Tar lombardo. Per i giudici “le licenze individuali speciali per lo svolgimento del servizio di notificazione a mezzo posta delle violazioni al codice della strada attengono esclusivamente agli ambiti nazionale e regionale”. Inoltre “in attuazione del principio di libera circolazione dei servizi, gli Stati membri hanno facoltà di notificare gli atti giudiziari ed extragiudiziari alle persone residenti negli altri Stati membri ‘direttamente tramite i servizi postali’ senza necessità di autorizzazioni”.