Sulle pensioni si cambia. La stretta introdotta dalla manovra verrà allentata, stando alle promesse del governo. E le modifiche riguarderanno sia i medici, in prima linea nelle proteste, che le altre categorie di dipendenti pubblici coinvolte.
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha assicurato a SkyTg24 che la stretta verrà allentata anche per i dipendenti degli enti locali, per i maestri e per gli ufficiali giudiziari. La platea interessata dal taglio degli assegni è di 31.500 lavoratori nel 2024, con un aumento negli anni successivi. Per un risparmio per lo Stato che si attesta solamente a 11,5 milioni di euro per il prossimo anno.
Stretta sulle pensioni, cosa cambia e per chi
Come spiegato anche dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, il governo sta pensando a un aggiustamento della norma che rivede l’apporto alla pensione dei contributi versati prima del 1995. Le novità dovrebbero essere contenute nel maxi-emendamento del governo alla legge di Bilancio. Per Calderone, comunque, è necessario garantire un “equilibrio tra gestioni che non possa privilegiare alcuni danneggiando altri”.
Secondo Durigon si può “rivedere questa norma: la stiamo cercando di studiare, nasce da una ratio di imparzialità, sarà su tutti i dipendenti pubblici, non solo sui sanitari”.
Il taglio degli assegni poteva arrivare, per esempio per i medici, fino a un quarto della pensione mensile, secondo alcuni calcoli effettuati dai sindacati di categoria. Tanto che è stata paventata la minaccia di un esodo dei sanitari da qui alla fine dell’anno proprio per evitare il taglio degli assegni pensionistici.
Le stime della Cgil dicono che un medico rischia di perdere fino a 2mila euro l’anno con questa misura, un infermiere circa mille e un dipendente comunale intorno ai 500 euro lordi. La misura, quindi, cambierà, ma ancora il governo non ha chiarito in che modo e se si tornerà alle regole precedenti o se comunque ci sarà una stretta.