Figlio d’arte, Daniele Battaglia, è cantante, conduttore televisivo e radiofonico. Dal 2016 è in onda insieme con Diletta Leotta, dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13 con “105 Take Away”.
Come è nata la passione per la radio? È vero che una molla è stata la canzone dei Pooh “In diretta nel vento”?
“Si è vero, ricordo ancora la prima volta che l’ho sentita e l’emozione che ho provato. La canzone parla di speaker radiofonici nelle prime radio libere, è stata la molla che mi ha fatto scattare la passione per questo mezzo di comunicazione così intrigante, tanto da spingermi a cercare una radio locale dove muovere i primi passi e prendere confidenza con il mezzo che è poi diventato, a distanza di tempo e tanta gavetta, il mio lavoro. E devo dire che ogni giorno, quando si accende la spia luminosa del microfono, l’adrenalina che mi sale è sempre la stessa”.
Da musicista ritieni che i passaggi in radio siano ancora fondamentali per il successo di un disco?
“Assolutamente sì, in un mondo completamente digitalizzato o, come dicono quelli bravi, “liquido”, visualizzazioni e streaming possono segnare il successo di una canzone così come la viralità che raggiungono grazie ad alcuni social network ma la certificazione, a mio parere, avviene ancora dalle radio e dai passaggi quotidiani”.
Hai partecipato come concorrente, e poi anche come inviato, al reality “L’isola dei famosi”, cosa ne pensi del fenomeno reality e talent show come strumento di promozione?
“Ho avuto il piacere di vincere l’Isola nel 2010 e penso che, al tempo, sia stato un modo per far conoscere la mia personalità rispetto al mio personaggio. Sia i reality che i talent sono un ottimo strumento per amplificare la persona che sei. Questo può essere un pro e un contro, ma se vuoi promuovere te stesso o le tue doti rimane un ottimo mezzo di promozione, anche se credo che i social stiano prendendo il posto di questi programmi. Non a caso gli influencer sono inseriti sempre più spesso in trasmissioni televisive e radiofoniche”.
Radio, sala di incisione, tv: che tipo di emozioni ti suscitano queste tre situazioni?
“La radio è passione pura per me, ancora oggi provo un mix di emozione e adrenalina un minuto prima dell’inizio della diretta. Mi diverte tanto perché ho un programma tutto mio che mi permette di far conoscere una parte di me stesso senza filtri, mi sento libero di esprimermi come più mi piace, mi fa sentire vicino a tante persone contemporaneamente e mi dà la sensazione di far parte di una grande famiglia. La sala di incisione è orgoglio perché ho visto nascere capolavori della musica italiana fatta dai Pooh e mi sono prodigato nel fare i miei dischi senza raggiungere minimamente nessuno dei loro successi… Ricordo che ero molto affascinato da tutta la strumentazione presente in studio, passavo ore a capire a cosa servissero tutti i tasti che i tecnici, invece, padroneggiavano con sicurezza. La Tv è timidezza perché ti trovi di fronte a tantissime persone tra tecnici, cameramen, pubblico in studio e facendo radio non sono abituato, perché devo seguire le indicazioni degli autori dei vari format e non ho quindi la libertà di dire ciò che mi pare o stravolgere la scaletta in corso come, invece, spesso accade in Radio”.
Come ti prepari ogni giorno all’appuntamento con “105 Take Away” e quale ritieni sia il segreto per l’ottimo affiatamento con Diletta?
“Cerco ogni giorno di preparare al meglio la scaletta con tutte le informazioni sull’argomento scelto e gli ospiti che, spesso, sono legati al tema del giorno. Non sembra, ma dietro a ogni puntata c’è un lavoro preciso che mi permette di avere a disposizione tutto ciò che può servire durante la diretta. Tutto bellissimo se non fosse che spesso, un minuto prima di andare in onda, Diletta cambia ogni cosa con qualche suo aneddoto e da lì comincia l’improvvisazione che poi, in fondo, è la parte che mi piace di più e che mi riesce meglio. E forse è anche il nostro segreto”.