Se ne parla sempre meno ma la guerra in Ucraina è tutt’altro che finita. Anzi ieri, ma anche oggi, è stata una giornata particolarmente dura con la Russia di Vladimir Putin, forse decisa a trarre vantaggio dalla crisi mediorientale, ha sferrato un gigantesco attacco all’Ucraina che le stesse autorità di Kiev definiscono “il più massiccio dall’inizio di quest’anno”.
La Russia di Putin, forse decisa a trarre vantaggio dalla crisi mediorientale, nelle ultime 24 ore ha sferrato un gigantesco attacco all’Ucraina
Difficile dar loro torto visto che le forze armate del Cremlino, in appena 24 ore, hanno riversato un numero incalcolabile di missili e bombe colpendo più di cento insediamenti ucraini in ben 10 regioni. Intanto sul campo di battaglia sembra ormai definitivamente terminata, per giunta senza raggiungere grandi risultati, la controffensiva lanciata da Volodymyr Zelensky. Da giorni si continuano a susseguire gli scontri tra i due eserciti ma senza che nessuno dei due riesca ad avanzare significativamente.
Più passa il tempo e più crescono le difficoltà per Kiev
Quel che è certo è che più passa il tempo e più crescono le difficoltà per Kiev. Lo sa bene Zelensky che ieri ha provato a riportare l’attenzione sul conflitto ucraino e cercando di fare pressioni su Bruxelles per accelerare sull’adesione di Kiev: “I confini dell’Ue saranno i confini del continente europeo. Non ci sarà nessuna zona grigia! Lasciamo che l’ottimismo ucraino sull’Ue serva a un futuro più stabile per tutta l’Europa! Stiamo facendo tutto il possibile per raggiungere entro quest’anno una decisione politica sull’adesione dell’Ucraina all’Ue” e “non ce la faremo scappare”.
Per il comandante in capo delle forze armate ucraine il conflitto è giunto “a un punto morto”
Anche il comandante in capo delle forze armate ucraine (Afu), Valeriy Zaluzhny, in un’intervista all’Economist, ha ammesso che il conflitto è giunto “a un punto morto” e che le truppe ucraine non riusciranno a sfondare il fronte. “Molto probabilmente, non ci sarà una svolta profonda e positiva”, ha detto ancora Zaluzhny che nei giorni scorsi, dopo i primi tentativi falliti di controffensiva, ha sostituito diversi comandanti e trasferito personale militare da alcune brigate in prima linea.
Per sbloccare la situazione al fronte, ha riferito ancora il comandante in capo dell’esercito ucraino, Kiev ha bisogno di “qualcosa di nuovo, come la polvere da sparo, che i cinesi hanno inventato e che usiamo ancora”, cioè, l’uso attivo delle nuove tecnologie”. “Il rischio più grande di una guerra di logoramento di trincea è che potrebbe trascinarsi per anni ed esaurire lo Stato ucraino”, ha concluso Zaluzhny.