Si temono franchi tiratori. Così la vicenda Giambruno-Meloni potrebbe avere dei retroscena politici e non più solo privati. La corsa allo scaricabarile è già iniziata e il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI) a “Un giorno da pecora” commentando il post con cui la premier ha dato il benservito all’ormai ex compagno ha detto: “Quando la premier Giorgia Meloni parla di qualcuno che la vuole indebolire non si riferisce né a Forza Italia né a Mediaset. Il fatto che l’opposizione ci provi è possibile. Certamente non è un fuoco amico”.
L’ex compagno della Meloni, Andrea Giambruno, lascia “Diario del giorno”. E Mediaset chiude i procedimenti a suo carico
Intanto Giambruno lascia la conduzione della trasmissione su Mediaset. “Andrea Giambruno, dispiaciuto per l’imbarazzo ed il disagio creato con il suo comportamento, ha concordato con l’azienda di lasciare la conduzione in video del programma “Il diario del giorno”, di cui continuerà a curare il coordinamento redazionale”. è quanto si legge in un comunicato di Mediaset. Dalla nota si deduce che evidentemente non ci sarà nessun procedimento disciplinare nei confronti di Giambruno. Ma i sospetti e i veleni non si placano. Ai più sembra improbabile che i vertici dell’azienda non sapessero cosa stava per accadere su Striscia La Notizia. E allora perché gli eredi di Berlusconi non hanno fatto nulla per impedire la pubblica umiliazione della premier? La risposta potrebbe averla uno dei fedelissimi della Meloni.
Donzelli non si sbilancia sugli affari di famiglia e sposa la linea della leader di FdI
Giovanni Donzelli non si sbilancia sul caso Giambruno e sposa la linea di Giorgia, cioè quella del silenzio. Parla però di non meglio precisate lobby che tramerebbero nell’ombra contro FdI. Gli azzurri tremano. In particolare, alcuni esponenti di Forza Italia temerebbero una vendetta politica per il “terremoto” innescato dai fuorionda pubblicati da Antonio Ricci. Si mormora inoltre che i rapporti fra la premier e i Berlusconi, dopo il “Giambruno gate”, si siano raffreddati parecchio, nonostante Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, avrebbe provato a convincere la Meloni che Ricci avrebbe agito in totale autonomia, senza informare i vertici del Biscione. Così la resa dei conti potrebbe essere dietro l’angolo.
Indizio numero uno? Dopo ben cinque giorni, Palazzo Chigi stronca la nomina di Giuliano Amato alla guida del comitato sull’intelligenza artificiale, che in realtà risale a mercoledì scorso. Lo fa con una indiscrezione dettata alle agenzie di stampa in cui si dà conto dell’“irritazione” di Giorgia Meloni per la scelta assunta dal sottosegretario alla Presidenza con delega all’editoria Alberto Barachini. Intanto nella ridente Cologno Monzese sembra che la caccia ai fuorionda di Andrea Giambruno stia continuando. E che a poco sia valso il garbato ammonimento di Confalonieri nei confronti di Antonio Ricci, il deus ex machina della vicenda.
Ma la vicenda potrebbe riservare ancora sorprese. Nell’entourage della Meloni sono tutti convinti che ci siano altri audio
Ci sarebbe chi, infatti, sia convinto che l’ormai ex compagno di Giorgia Meloni possa portare ancora sorprese. Tra questi c’è proprio la premier. Nel suo entourage sono tutti convinti che ci siano altri audio. Che riguardano la premier ma anche l’esecutivo e che sono ancora più pesanti del primo e del secondo. Che sono costati al conduttore una segnalazione all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, dove è iscritto nell’albo dei pubblicisti. Lui, invece, sta “sotto un treno”. Ma vorrebbe tornare al lavoro il prima possibile.