Nel 2024 arriva una stangata per i cittadini del Lazio. Un aumento, a causa del pagamento di un’Irpef regionale più elevata, da oltre 300 euro in busta paga. Con il nuovo anno, quindi, si abbasseranno gli stipendi per due milioni di lavoratori e pensionati.
A denunciarlo è il segretario Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, dopo l’incontro con la Regione Lazio. La giunta guidata da Francesco Rocca ha deciso di non rinnovare il taglia-tasse, ovvero la misura introdotta dalla giunta Zingaretti che permetteva di pagare un’Irpef agevolata per i redditi medio-bassi.
Stipendi più bassi: di quanto scenderanno nel 2024 e per chi
Il confronto tra i sindacati e la Regione sull’addizionale Irpef si è concluso con la decisione della Cgil “di non sottoscrivere l’accordo con cui si accetta l’aumento della pressione fiscale sulle cittadine e sui cittadini a partire dal primo gennaio 2024”. La Regione Lazio, annuncia Di Cola, ha infatti deciso di azzerare il fondo taglia-tasse da 300 milioni di euro.
La Cgil aveva chiesto di rinnovare il sostegno alle famiglie con redditi medio-bassi, proprio attraverso questo fondo che nel 2023 ha permesso di applicare un’aliquota dell’1,73% di addizionale regionale Irpef per i redditi tra i 15mila e i 35mila euro, al posto della consueta aliquota del 3,33%. A questo si aggiungeva un’indennità una tantum di 300 euro per i redditi fino a 40mila euro per compensare il caro bollette.
Con il mancato rifinanziamento del fondo ci sarà un aumento “fino a 320 euro dell’addizionale per quasi due milioni di lavoratori e pensionati del Lazio, che per una famiglia si traduce in una stangata che può raggiungere i 640 euro”, sottolinea Di Cola. Che ribadisce come il sindacato non abbia avallato questa scelta che rende “i cittadini del Lazio i più tassati d’Italia”. Tra l’altro, questo aumento annullerà completamente l’accorpamento delle aliquote Irpef (che offre benefici minimi) stabilito a livello nazionale.
Il bluff di Rocca sul taglio delle tasse
Nei giorni precedenti al nuovo incontro tra Regione Lazio e sindacati, la giunta guidata da Francesco Rocca aveva comunicato l’approvazione di quattro provvedimenti relativi al bilancio dopo la parifica della Corte dei Conti.
L’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, sottolineava di essere riuscito a “varare una manovra per far fronte alla parifica senza incidere sulla pelle dei cittadini”. Allo stesso tempo, Righini sosteneva che “non è previsto nessun aumento della pressione fiscale“.
Le cose, però, non sono andate così. Come spiegava la Cgil dopo la diffusione della nota della Regione, Righini ha omesso “di dire che dal primo gennaio 2024 le cittadine e i cittadini del Lazio pagheranno fino a 320 euro in più di addizionale regionale all’Irpef”.
Proprio l’assessore al Bilancio, poche ore prima, aveva comunicato ai sindacati “la decisione di non rifinanziare il fondo taglia-tasse e il Bonus Energia: è paradossale affermare di non aver aumentato le tasse quando non si rifinanzia il fondo che consentiva di applicare ai redditi tra i 15.000 e i 35.000 l’aliquota dell’1,73% anziché del 3,33%, determinando un aumento dell’addizionale Irpef dell’1,6%”, sottolineava Di Cola.
Questo aumento, peraltro, è stato confermato ai sindacati anche nei giorni successivi, durante l’ultimo incontro avvenuto venerdì. Insomma, le tasse aumentano, gli stipendi scendono, ma la Regione nega.