Che un libro come quello del generale Roberto Vannacci rischiasse di diventare un best-seller in questo particolare momento storico era prevedibile, ma che potesse diventare addirittura materiale scolastico è la definitiva certificazione dell’abisso.
In una classe del liceo scientifico “Ribezzo” di Francavilla Fontana il libro del generale Roberto Vannacci è stato adottato come strumento per dibattere di attualità
In una classe del liceo scientifico “Ribezzo” di Francavilla Fontana , in provincia di Brindisi, il libro Il mondo al contrario del militare ormai idolo della destra più becera è stato adottato come strumento per dibattere di attualità. Secondo la docente di Lettere Giulia Schiavone, che ha deciso di dedicare alcune ore di educazione civica proprio al contestato libro, il testo (prima autopubblicato e ora riedito dalla casa editrice riminese Il Cerchio) aiuterebbe “a sviluppare il pensiero critico”.
“Le tesi del generale sono pensiero critico”
“Il libro consente di parlare di diversi campi, dalla famiglia alla patria, dall’ambiente all’energia, questi sono i capitoli del libro – precisa la professoressa Schiavone -. I ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi con un libro dal quale possono prendere le distanze, perché per prendere le distanze da un libro bisogna leggerlo”. In un servizio della rete televisiva Antenna Sud alcuni studenti sembrano essere d’accordo: “Sviluppa il pensiero critico – dice un ragazzo -. A giugno dovremmo sostenere un esame e un colloquio orale, dovremmo ragionare su vari argomenti”. Un suo compagno gli fa eco: “Possiamo fare collegamenti pluridisciplinari, troviamo la tesi e l’antitesi. Poi soprattutto le fonti, tendenzialmente non sono molto affidabili”.
Sarebbe curioso sapere quali siano le fonti affidabili nella frase “lo straniero che non si integra nel tessuto della terra che lo accoglie non è più un immigrato, ma diventa un invasore” o nel rivendicare “termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, frocio, ricchione (…) sono ormai termini da tribunale”. Sarebbe curioso conoscere anche la ricerca scientifica che giustifichi la descrizione delle femministe come “le moderne fattucchiere” che “sostengono che solo il lavoro e il guadagno possono liberare le fanciulle dal padre padrone e dal marito che le schiavizza”.
Chi ha voluto il testo del generale rivendica la scelta. Guarino e Vittorino si rivoltano nelle tombe
Si possono serenamente bollare come antiscientifiche molte dichiarazioni del sedicente intellettuale sull’omosessualità e sulla fantasiosa idea delle “razze”. Del resto proprio il dirigente di un altro liceo (lo scientifico “Filippo Brunelleschi” di Afragola) aveva annullato la presentazione del libro di Vannacci “per motivi contingenti – spiegò ai giornali – soprattutto perché, lo ha detto lo stesso Generale nella prefazione: ‘…questo libro è destinato ad un pubblico adulto e maturo…’. E noi abbiamo dodicenni/diciottenni”. La dirigente scolastica di Francavilla Fontana invece rivendica la scelta: “I ragazzi sono stati inseriti in un ambiente e in un contesto che gli permette la libertà di trattare degli argomenti e di trarne delle considerazioni proprie ma indirizzate attraverso l’approfondimento delle fonti, verso un senso critico che devono acquisire verso quello che gli arriverà nella loro vita”, ha spiegato difendendo la scelta della professoressa.
Qui sta il punto sostanziale: essere controversi perché omofobi, razzisti e barbari nei valori è uno spunto? Basta mettersi d’accordo. Nella pedagogia l’esempio è stato sempre considerato come provvisto di una grande forza dimostrativa ed educativa. I nostri grandi maestri ed educatori del Quattrocento, Vergerio e Vegio, Guarino e Vittorino, facevano dipendere per gran parte l’efficacia dell’educazione dall’esemplarità del maestro e del padre. Ora siamo arrivati all’esempio inverso. Protagonista: l’ex generale e futuro candidato Roberto Vannacci.