La grande fuga. Quella del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, quando si parla di rifiuti. Il primo cittadino non ascolta nessuno, neanche i municipi. E diserta il consiglio straordinario convocato nel Municipio XV per discutere del biodigestore di Cesano. Questione molto controversa e complessa, ma su cui – ancora una volta – Gualtieri preferisce la fuga, come denuncia il Movimento 5 Stelle. Per l’impianto di Cesano per lo smaltimento dei rifiuti organici era arrivato il parere negativo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale. Gualtieri ha però tirato dritto, dando il via libera grazie all’ok dell’Arpa, seppure con molte prescrizioni.
Il sindaco di Roma Gualtieri evita il dibattito sull’ecomostro di Cesano
Sull’impianto di Cesano la maggioranza, a guida Pd con il presidente Daniele Torquati, continua a ribadire la sua contrarietà. Andando contro lo stesso partito che guida il Campidoglio. Nonostante l’unità di intenti, i dem non convergono con le opposizioni e, alla fine, coprono il sindaco. Come racconta a La Notizia la consigliera municipale del Movimento 5 Stelle, Irene Badaracco, è “grave che il commissario Gualtieri si sia sottratto a un confronto istituzionale”. Sotto accusa anche il mini-sindaco Torquati “che finge di essere in opposizione al commissario, ma che in realtà non fa altro che portare avanti discussioni sterili e approvare documenti che non hanno capacità” di incidere.
La Soprintendenza ha espresso parere negativo sul biodigestore. Ma il Campidoglio non se ne cura
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di risoluzione al consiglio straordinario con la quale si impegnava Torquati a chiedere al commissario al Giubileo Gualtieri di indire un tavolo inter-istituzionale con il governo e la Regione Lazio. L’obiettivo era quello di capire se una variante al progetto del biodigestore potesse incidere negativamente sugli obiettivi del piano rifiuti. Il secondo punto della risoluzione prevedeva l’impegno del mini-sindaco per convincere Gualtieri di desistere nell’iter sul biodigestore. Proposta ritirata, durante il Consiglio, con un emendamento soppressivo, con l’intenzione di andare incontro alla maggioranza. Che ha però attaccato Badaracco, come racconta lei stessa: “Il Consiglio è stato quindi sospeso e c’è stato un confronto tra me e un esponente di maggioranza che ha ammesso che non aveva neanche letto il documento”. Per la consigliera pentastellata, la maggioranza municipale “ha usato strumentalmente il Consiglio straordinario per fare propaganda”. Rigettando, alla fine, sia l’emendamento soppressivo che tutto il documento presentato da Badaracco.
Per il M5S la Capitale “è in totale confusione, nel caos” sulla gestione dei rifiuti
Sui rifiuti, quindi, Gualtieri tira dritto. Non solo sull’impianto di Cesano, ma sul suo piano che si basa quasi esclusivamente sulla realizzazione del termovalorizzatore. Daniele Diaco, consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della commissione Ambiente, sottolinea a La Notizia che la Capitale “è in totale confusione, nel caos” sulla gestione dei rifiuti. Per Diaco, la Capitale è “una città che non ha una visione, non ha strategia operativa sui rifiuti ed è ferma al palo sull’idea dell’inceneritore che speriamo che resti tale, solo un’idea: sarà la pietra tombale sulla strategia dei rifiuti, non portando alcun beneficio” né dal punto di vista della raccolta né ambientale. I due impianti di Cesano e Casal Selce, conclude il consigliere capitolino, sono un’idea di Gualtieri, diversa da quella che i 5 Stelle avevano pensato quando erano in Campidoglio: si tratta, infatti, di biodigestori e non di impianti per il trattamento aerobico che “non comportano la produzione di biogas, ma producono un compost biologico che può essere utilizzato come fertilizzante”, con “un peso diverso dal punto di vista ambientale”.