Il rinnovo dei contratti degli statali potrebbe essere anticipato, con un maxi-aumento in busta paga per il mese di novembre. Una sorta di bonus che può arrivare fino a 2mila euro. In sostanza si tratterebbe di un anno di aumenti concentrati tutti in un unico stipendio.
Si deciderà in Consiglio dei ministri, ma il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, è intenzionato ad avanzare questa proposta: un anticipo del rinnovo dei contratti pubblici per 2 miliardi di euro. E l’idea è di portare l’aumento nel mese di novembre per evitare confusione con la tredicesima. E fare così in modo che l’aumento immediato sia chiaro e subito distinguibile da qualsiasi altra misura. Tutto, comunque, è ancora da decidere e i tempi sono abbastanza stretti.
Quanto si guadagna in più in busta paga
Le cifre sarebbero variabili in relazione alla funzione svolta. Si andrebbe dai circa mille euro in più per i funzionari a 2mila euro in più per i dirigenti pubblici.
Due miliardi di euro previsti per i contratti dovrebbero essere anticipati nel 2023, probabilmente a novembre (se si riesce, i tempi sono stretti). L’anticipo porterà in aumento di 6-7 volte l’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici: dovrebbe corrispondere a un aumento complessivo del 6%, cioè una cifra mensile che va dai 50 ai 149 euro in base ai diversi ruoli. Anche per i mesi successivi, quindi, e per il prossimo anno.
A chi andrebbe l’aumento di stipendio a novembre
Ne potrebbero beneficiare, oltre agli impiegati statali, anche tutte le forze di sicurezza, dalla polizia all’esercito. Per loro potrebbe arrivare un maxi-assegno in attesa del rinnovo del contratto atteso nel 2024. Lo stanziamento totale, con la manovra, è di 7,3 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti. Di cui 5 milioni destinati al comparto statale: professori, dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e per il reparto sicurezza. Per il settore sanitario, invece, gli aumenti dovrebbero essere anche più consistenti.