C’è una soglia da guardare: 15mila euro. Una soglia di reddito, che fa un’enorme differenza. E che dice una cosa: la manovra e gli altri decreti collegati del governo Meloni non fanno nulla in favore dei più poveri e delle famiglie in difficoltà.
Gli interventi dell’esecutivo per il 2024 sembrano non tenere in alcun modo conto delle persone con più difficoltà, che non avranno un aumento di stipendio, non avranno bonus e non avranno alcun tipo di vantaggio. Insomma, il governo Meloni conferma la sua guerra ai poveri.
La guerra ai poveri del governo Meloni continua
Nulla è stato fatto per i redditi davvero bassi, al di là degli slogan e degli annunci propagandistici del governo. Una beffa soprattutto per chi guadagna meno di 15mila euro, ovvero chi ha più difficoltà economiche. Infatti l’unico reale vantaggio, nel 2024, riguarda proprio chi guadagna più di questa cifra.
Andiamo con ordine: il taglio del cuneo fiscale verrà solo confermato, il che vuol dire che non porterà alcun aumento di stipendio per il prossimo anno, ma semplicemente una conferma di quanto avviene già ora. Tra l’altro se, come dice il governo, in Italia i contratti collettivi permettono già di applicare il salario minimo, viene da pensare che nessun lavoratore dipendente (e quindi beneficiario del taglio del cuneo) con redditi inferiori a 15mila euro dovrebbe usufruire dello sgravio contributivo. Anche se sappiamo benissimo che in realtà non è così.
Il governo punta a fare di più, allora, con la riduzione delle aliquote Irpef. Innanzitutto va ricordato che l’accorpamento della prima e della seconda aliquota porterà tra gli 8 e i 20 euro in più in busta paga: non una gran cifra. Ma soprattutto va sottolineato che al di sotto dei 15mila euro di reddito non ci sarà alcun vantaggio, nessun guadagno, neanche di pochi euro. A chi guadagna meno, quindi, proprio non ci si pensa.
Nulla per gli ex percettori del Reddito di cittadinanza
Nulla viene fatto, in generale, per gli ex percettori del Reddito di cittadinanza. Dopo l’avvio della nuova piattaforma per il sostegno e la formazione, che di fatto non prevede offerte di lavoro dove servono, il governo si è completamente disinteressato del problema. E anche nella manovra non sono previsti interventi in tal senso.
L’unico accenno agli ex beneficiari del Reddito arriva quando si parla di sgravi (leggermente) più alti per le aziende che assumono gli ex percettori, così come persone appartenenti ad altre categorie ritenute più fragili (per esempio donne con più figli o disabili).
Nessun bonus per i più poveri
In generale, il governo non sembra pensare a chi ha più difficoltà. Una strategia che, peraltro, rischia di essere controproducente dal punto di vista della crescita, considerando che è ferma proprio a causa del calo dei consumi. Che di certo non possono essere rilanciati senza aiutare chi ha più difficoltà a effettuare spese.
Per quanto riguarda i redditi più bassi, il governo conferma la Social card: una misura da poco più di un euro al giorno (sono 382,50 l’anno) che è però riservata a poco più di un milione di famiglie, escludendo tantissime altre persone che ne avrebbero bisogno.
L’altro intervento riguarda il bonus trasporti, con il rinnovo dello sconto sugli abbonamenti per i redditi più bassi. Il governo stanzia, però, solamente 35 milioni di euro per tutto il 2024. Pensiamo che solamente l’1 ottobre in poche ore sono finiti i 12 milioni stanziati per il voucher. E che da quando esiste il bonus (lo scorso anno) sono stati spesi 108 milioni. Insomma, lo sconto da 60 euro andrà di nuovo a pochissime persone nel 2024.