È stato aperto il valico di Rafah tra Gaza ed Egitto. A riferirlo sono fonti locali, che spiegano come siano in questo momento in corso i preparativi dal punto di vista logistico per permettere di far entrare a Gaza gli aiuti umanitari.
Allo stesso tempo, si tenta in questa maniera di consentire l’uscita dei cittadini stranieri e di quelli palestinesi con doppia nazionalità. Sul versante egiziano, nelle ultime ore, sono stati infatti risosi gli sbarramenti che ostruivano il valico. Da Israele, però, viene fatto sapere che in questo momento non è previsto un cessate il fuoco né l’ingresso di aiuti umanitari in cambio della fuoriuscita di cittadini stranieri, come comunicato dal premier Benyamin Netanyahu.
Aperto il valico di Rafah tra Egitto e Gaza
L’apertura del valico, quindi, servirà per far uscire i cittadini stranieri. Ma anche per far entrare i soccorsi: la Mezzaluna rossa di Gaza, un equivalente locale della Croce Rossa, ha fatto sapere che gli aiuti da portare includono coperte, medicine, materassi e anche scorte di acqua potabile.
Il passaggio del valico dovrebbe essere aperto solamente per alcune ore nella giornata di lunedì, venendo richiuso nel tardo pomeriggio. Non sono stati ancora fissati gli orari precisi.
Intanto è stato annunciato un cessate il fuoco di 5 ore nella parte sud della Striscia di Gaza per consentire l’evacuazione degli stranieri verso l’Egitto. Lo riferisce l’emittente televisiva “al Arabiya”. L’ambasciata degli Stati Uniti in Israele ha reso noto che il valico di Rafah sarà aperto alle nove del mattino, ora locale, ma non è chiaro se ai viaggiatori sarà permesso di attraversarlo o per quanto tempo sarà aperto. Per il momento, però, Israele nega qualsiasi cessate il fuoco.
Ci sarebbero direttive per lavorare rapidamente sulla preparazione e riabilitazione del passaggio dal lato egiziano per riprendere i lavori affinché gli stranieri a Gaza possano attraversare l’Egitto e portare aiuti umanitari e assistenza medica nella Striscia. Le autorità egiziane stanno intensificando gli sforzi con tutte le parti regionali e internazionali per riportare la calma nei territori palestinesi e nella Striscia di Gaza.
In particolare la diplomazia del Cairo, fanno sapere i media egiziani, è impegnata per liberare i prigionieri civili sia dal lato palestinese che da quello israeliano. Secondo le fonti, gli sforzi del Cairo si stanno attualmente concentrando sul fermare l’escalation, sul salvare i civili, sulla fornitura di corridoi sicuri e urgenti per trasportare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e sulla fornitura di carburante, acqua ed elettricità. Intanto il governo del Cairo ha rinnovato il suo rifiuto di qualsiasi tentativo volto a svuotare la Striscia di Gaza della sua popolazione. Secondo le fonti, gli sforzi dell’Egitto si concentrano anche sul ripristino della pace.
Le operazioni militari
Le forze dell’esercito israeliano hanno condotto una serie di blitz in Cisgiordania contro le fazioni palestinesi, effettuando decine di arresti. In particolare i militari hanno preso d’assalto le città della Cisgiordania, tra cui Nablus, Betlemme, Hebron e il campo di Aqabat Jabr a Gerico, effettuando decine di fermi.
Secondo il corrispondente dell’emittente Al Jazeera un cittadino palestinese è stato ucciso dai proiettili delle forze israeliane nel campo di Aqabat Jabr nella città di Gerico. Intanto un ufficiale dell’esercito israeliano è stato ucciso al confine con il Libano. Lo riporta il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. L’ufficiale è stato ucciso dal fuoco di un anticarro al confine con il Libano.
Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato di aver attaccato cinque siti israeliani e di aver preso di mira con missili guidati un centro dell’esercito nell’insediamento di Shtoula e che l’attacco ha provocato morti e feriti tra i soldati israeliani. Dall’inizio del conflitto a Gaza il numero dei militari che hanno perso la vita sale a quota 291 tra ufficiali e soldati. Il valico di Rafah, che divide la Striscia di Gaza con l’Egitto, riaprirà nella giornata di oggi per poche ore. Lo riferisce l’emittente televisiva “al Jazeera”.