Nella Nato regna il caos. Ora sono due i conflitti che preoccupano. Se da un lato c’è la guerra Russia-Ucraina dall’altro lato c’è anche da gestire il conflitto in Israele. C’è da dire che non tutti la vedono in egual maniera.
Ed infatti la fuga in avanti della Turchia si è già consumata: “A Gaza ci sono state inaccettabili violazioni dei diritti umani dei civili innocenti” ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha parlato del conflitto in Israele e Palestina con l’omologo francese Emanuel Macron. “I paesi occidentali dovrebbero avviare iniziative per la tensione e prendere le distanze da misure che non vadano nella direzione della pace” ha aggiunto il leader turco. Ma la Nato non ha ancora preso posizione in merito.
Certo è che Erdogan non è nuovo a fughe in avanti. Già per l’ingresso di Svezia e Finlandia nel Patto Atlantico aveva chiesto in cambio del suo “Sì” il via libera per colpire il Pkk, poi puntualmente arrivato. Motivo per il quale sta bombardando la Siria nel silenzio dell’Occidente. Durante una riunione del Consiglio governativo per la sicurezza nazionale (Kysea), il massimo organo decisionale della Grecia in materia di affari esteri e difesa, è stato deciso il rafforzamento dei controlli alle frontiere marittime e terrestri con la Turchia, tramite l’aumento del personale e dei mezzi impiegati nei pattugliamenti.
La decisione, come riporta il sito di Kathimerini, è stata presa tenendo conto del conflitto in corso in Medio Oriente e a seguito della preoccupazione che il presidente turco possa riaprire le frontiere della Turchia per aumentare la pressione migratoria sull’Europa.