L'Editoriale

Che errore Giorgia con l’elmetto

Che errore Giorgia con l’elmetto

Che errore Giorgia con l’elmetto

Con il lasciapassare di Washington e dei governi sotto il suo cappello, compreso il nostro, Israele sta consumando la sua vendetta per le atrocità di domenica scorsa, entrando con i carri armati a Gaza. Dove porterà questa nuova spirale di violenza, che costerà carissima alla popolazione palestinese – che non è la stessa cosa di Hamas – lo vedremo, ma è sin troppo facile avanzare la previsione di una scia di sangue sempre più lunga. Per questo non c’è leader al mondo, ad eccezione di alcuni esagitati, che non invochi la moderazione in questa come nelle altre grandi crisi geopolitiche. E sa di amaro rileggere quello che scriveva Giorgia Meloni nel 2014: “un’altra strage di bambini a Gaza.

Nessuna causa è giusta quando sparge il sangue degli innocenti”. Peccato che adesso che governa è la più filo-Biden dei premier europei, inginocchiata al bellicismo americano nella guerra in Ucraina e adesso in Medioriente. Forse anche per questo la nostra presidente del Consiglio ieri ha provato a cambiare tavolo, volando in Mozambico, per presentare le meraviglie del suo Piano Mattei, cioè un libro dei sogni confezionato dall’Eni, con cui risolvere i problemi del gas e dei migranti in un colpo solo. Chiacchiere, come furono quelle del blocco navale, perché le emergenze globali non possono essere affrontate da singoli Paesi, ma obbligano a dialogare con tutti. Dialogo che l’appoggio acritico alla reazione militare di Gerusalemme manda a benedire in metà del continente africano.